Professionisti Centri ed Istituti da contattare nelle diverse Regioni d’Italia e nel Mondo

Italia

Emilia Romagna

Rebecca Rubbini, Bologna, Psicoterapeuta Perito e Consulente Tecnico EMDR, FACILITATRICE PSYCH-K® GESTALT PLAY THERAPY TRAUMA LUTTO 3388499844 051444127 www.studiopsicologiarubbini.it mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Elisa Rossetti Ravenna , https://www.facebook.com/dellaGestalt/3388471976

Maria Antonietta Milazzo, Modena Viale Buon Pastore,50  www.gestaltmodena.it 3381193185

Emanuele Ortino,Cesena. Adulti individuale e in gruppo, tossicodipendenze e sui processi respiratori. 3345979896. mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.emanueleortino.it

Gennaro di Bonito  Bologna Via Zanolini, 3  347-9745825 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. https://www.facebook.com/gennaro.d.bonito.3/timeline?lst=1531381189%3A1485645357%3A1561460936

Jasmine  Scioscia, Bologna specialista dei Disturbi di apprendimento, e violenza sulle donne https://www.facebook.com/dottssajasmine.scioscia

Francesca Zuppetti https://www.facebook.com/franziskasiebenstimmen

Efisio Temporin Istituto Gestalt Romagna http://www.istitutogestaltromagna.it/

Lombadia

Annamaria Lerede  Via Lodovico il Moro, 20142 Milano 3405192851

Giovanni Porta  Roma Pomezia e Milano  www.giovanniporta.it  3478517793

Chiara Cagetti, Sesto San Giovanni (MI) adulti e anziani, Centro multidisciplinare Cassiopea 3383521555 www.psicoterapiasestosangiovanni.it

Chiara Degli Esposti, Sesto San Giovanni (MI), Gestalt Play Therapy, sostegno alla genitorialità e formazione, Viale F.lli Casiraghi 273  3383521555

E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.psicoterapiasestosangiovanni.it/dottoressa-chiara-degli-esposti

Angela Angelastro Corrado, Mantova e Provincia, Parma e Verona www.angelaangelastro.it

 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 3204883132

Trentino Alto Adige

 

Valle D'Aosta

 

Piemonte

Jgor Francesco Luceri  Centro Clinico Kaleidos Torino minori e famiglie 347.9347268,
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Paola Carosio  via Po 52, piazza Vittorio Torino 3404194411 www.psicologiatorino.com

Federica De Filippi Settimo Torinese,ansia, umore,spettro di disturbi schizofrenici. residenzialità domiciliarità psichiatrica. via Roma 20/B 320 4511183, mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Friuli Venezia Giulia

Manola Romanó  via redipuglia 18 Udine, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 3482982233

Giandomenico Bagatin, Trieste e Monfalcone Gestalt Play Therapy, , tel 3400760367 www.psicologipsicoterapeutitrieste.it

Federica Parri  Via Fabio Filzi, 8 Trieste www.federicaparri.it 366 353 4220

Livio Morpurgo, Trieste, adolescenti, adulti e coppie. Gruppi. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., 335 309272. 

   

Veneto

Fabio Lo cascio  via Vesalio 6, Padova Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 3496306932

Giorgia Tolio,  Padova www.facebook.com/giorgia.tolio 

Valeria Conforte 3396820842 Padova  e Marco Tarantino  Psichiatra e PsicoteraPeuta 3478506086 Via Guardi, 20

Toscana

Elena Tosi  Viale Edmondo De Amicis, 1 Firenze 3388566822

Paolo Molino , Firenze, Toscana www.Paolomolino.com 

Marisa Stellabotte via della libertà 23 Ponte Buggianese e Pistoia Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  3319555250

Luca Petrini  www.lucapetrini.it Pietrasanta (LU)

Anna Capani, Firenze,  della Gestalt dipendenza affettiva, comportamentale e tossicologica 3209124722

Monica Torsellini, Firenze  , EMDR, Gestalt Play Therapy, Global Rehabilitation Method with Horse MRGC®, Metodo Feuerstein, Coping Power Scuola http://www.monicatorsellini.com   3470655566

Giulia Checcucci Firenze Via G. Mameli139, tel .3388486612  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  www.giuliacheccuccipsicologo.it

Tiziana Giancola, Empoli e a Pontedera, 3484741235 www.psicologogiancola.it

Maria Giovanna Bonadio, Firenze, Gestalt Play Therapy, bambini e adolescenti www.officinagestalt.com

Silvio Jique,Firenze,terapia individuale e di coppia, enneagramma e costellazioni, via del Bandino 63/a, 3298135138

Elisa Benvenuti,Pisa, psicoterapia individuale, di coppia, bambini e adolescenti Gestalt Play Therapy https://elisabenvenuti.weebly.com/   328.4888570 mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.     

Sandra Barberini, Pisa, Ponsacco (Pisa) e Viareggio (Lucca). Adulti ed adolescenti nell'ambito della tematica oncologica e della violenza. https://www.facebook.com/pg/Sandra-Barberini---823099494462469/services/  

 333 4994161 mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Barbara Tinti, Rufina Firenze e Poggibonsi Siena. Bambini, adolescenti e adulti. sostegno alla genitorialità, infertilità e meditazione. play therapy e Gestalt Bodywork mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.   3496715219

Simona Bonomo, Scandicci (Fi) e Prato. Adulti e coppie. autostima, realizzazione di sé e crescita personale. 3285773549 mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  

Stefania Conversano, Firenze Sud. Adulti e adolescenti,  individuali e gruppo, Gestalt Body Work, crescita personale, gestione di ansia, stress e “attacchi di panico”, terapia di coppia, elaborazione del lutto e sostegno alla genitorialita’ e bambini e adolescenti con disabilità,  Studio Corium, Via Andorra 4,  3492533403 mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Francesca Trimboli  www.psicologiainsiemelivorno.it  Via della Meridiana,1 Livorno 3290770479

Luca Petrini  via Pietra del Cardoso,2 Pietrasanta(LU) www.lucapetrini.it  3289659516

Serena Mordini  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  Prato e Siena 3339615706

Marche

Imbrescia Rita, Grottammare (AP) via Copernico 8, 3336181534 adulti, coppie, lutto -perdita, percorsi di autorealizzazione per persone con disabilità

Simona Conti  3285484085 Senigallia

Simona Maroni  www.simonamaroni.com Via Borgo S.Patrizio,9 Fermo Marche 3471832489

Abruzzo

Alina Buonadonna, Strada del palazzo 14/10 Pescara 3498678764 www.centrogestaltpescara.com 

Laura Virgili  Pescara via Firenze,206 S.Benedetto del Tronto via Musone,36 3498230186

Giovanni Ruggiero  Vasto www.vasto.it 3280140821

Pierangela Vallese  www.pierangelavallese.it  Teramo

Letizia Cardinali, Perugia, lavoro con adulti, adolescenti e bambini. psiconcologia ed emdr. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Umbria

Fabio Meloni, Perugia Via dei Glicini, 71 3336971845 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.fabiomeloni.com

Lazio

Gianluca Lisco  Roma www.gianlucalisco.it 

Vania Sessa, Roma tel 3496055426, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.   www.vaniasessa.it  Viale angelico 84A (zona Prati)

Betti De Stefano Silvestri  Gestalt Psic.Domiciliare Via Lorenzo Il Magnifico,110 Roma 333 2299608

Pierluca Santoro, Roma http://www.gestaltpsicoterapia.it  0698261283

Diletta Saltara,,Roma,348/7730553 www.koine-gestalt.it/ 

Fanny Migliaccio, Roma Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  www.gestalt.com

Rita Pascucci  via Bombay 32 Roma www.psicologoritapascucci.it   3392180534

Antonella Patrizi  Vicolo della Garbatella,2 Roma 342 9803373

Maria Luigia Grillo  Frosinone www.psicologoafrosinone.com 3480134841

Matteo Simone  Gestalt, Psicologia dello sport, PTSD Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. www.psicologiadellosport.net 

Fabio Specchiulli Roma Monteverde psicoterapia individuale e di coppia, EMDR www.fabiospecchiulli.it 3289224123 

Lucrezia Cioffi, Roma Monteverde psicoterapia individuale,di coppia e bambini. danza terapia e psicologia dell'infertilità 3207070544

Rossella Bartolomei, Roma EUR ha collaborato con centri antiviolenza, pratiche corporee ed espressivo creative.3299730744 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Gaia Ga Egle Gagliardi , Castel di Leva Roma, disturbi alimentari, Play Therapy con adulti adolescenti e bambini 3245630639 https://m.facebook.com/gagliardi/  via Giuseppe De Leva,17

Elisa Pioppi, Roma. Adolescenti e adulti 3296054009 mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Silvia Polizzi Andreeff, Cerveteri Roma zona metro pontelungo. adulti e coppie, artiterapie e costellazioni familiari mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  3341557455

Francesca Prem Mallika Allegrucci Roma (appio latino) Studio Alma Adolescenti e adulti, disturbi dell'umore, d'ansia, disturbi di personalità, sessuologa via Paolo paruta 22 .3478225228

Fabrizio Quattropani  Via Monte pertica 11 Roma www.fabrizioquattropani.it 3488888608

Silvia Adiutori  Cooperativa Panta Rei Viale Jonio 72 Roma 0686894335

Molise

Nicoletta Bartollino Termoli

Campania

Marina Costagliola  Gyrotonic Trainer Via Toledo, Napoli 3478615459

Pierpaolo Coccia,  Età evolutiva e genitorialità, coppie e adulti Via Stendhal,14 Napoli 3497866716

Ileana Ambrosio Napoli viale Augusto, 132. Cellulare 3470498443, mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Sito: http://www.psicologapsicoterapeuta-napoli.it/

Puglia

Michele Galgani Trani 3394827099 www.associazionefaber.it/ 

Veronica Buccoliero via Leonardo Da Vinci, 83 -74028 Sava (Taranto)3475320176

Anna Maria Cagnazzo  Via Toscanini,12/A Leverano (Lecce) Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  3899991714

Maria Grazia Misuriello  via Alvisi 16 Barletta 347786849 www.mariagraziamisuriello.it 

Donatella Gramegna, Bisceglie Bari individuale,coppie,famiglie, consulenze psicopedagogiche genitori e adolescenti come Pedagogista. Consulente in sessuologia Clinica, http://www.psicologobisceglie.it  3926632639

Isabella Sisto, Brindisi e Ceglie Messapica . Individuale, Coppia, Gruppi, BodyWork, EMDR 3477044606 https://www.facebook.com/pages/category/Psychologist/Psicoterapia-Gestalt-Isabella-Sisto-749598655097988/ 

Maria Lucia De Vito, Tricase e Lecce, individuali,famiglie e coppie, tossicodipendenze e violenza di genere 3421922510 mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Chiara Monti Lecce e Spongano, individuale, coppie e famiglie, percorsi di meditazione di gruppo (mindfulness), identità di genere, orientamento sessuale e omogenitorialità nella clinica e nella formazione 3204558947, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. www.psicologo-lecce.net

Katia Gallo,Valenzano e Bari, minori, adolescenti e adulti,consulente pet therapy per l'associazione Willie.it, coordinatore per la TMA(TERAPIA MULTISISTEMICA IN ACQUA METODO CAPUTO-IPPOLITO) rivolta a minori e adulti con diagnosi di autismo ed altre disabilità.Cure palliative domiciliari per malati terminali e non Associazione Butterfly 3487669421 E-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Caterina Scarciglia, Spongano (Lecce), psicoterapia individuale, di coppia, familiare, adulti e adolescenti e bambini  gestalt play therapy.  scolastica, costellatrice familiare. Studio Di Psicologia Psicoterapia Dott.ssa Caterina Scarciglia 3498786817

Alessandra Picci Ortelle e Arnesano (Lecce) Psicoterapia individuale di coppia e familiare. Disabilità, e sostegno alla genitorialità Studio di Psicoterapia Dott.essa Alessandra Picci 3489810680

Ambra Gravante Ortelle, Arnesano e Maglie.psicoterapia individuale, coppia e familiare. Lavora in ambito scolastico e sostegno alla genitorialità e spazio neutro. Corsi di accompagnamento alla nascita e incontri o laboratori per e post nascita. 3888987461

Valeria Piras,Tricase. Adulti e adolescenti, orientamento scolastico e professionale, Centri Antiviolenza con donne vittime di violenza https://m.facebook.com/drssaValeriaPiras

mail:Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 3917590210

Tonia Dibello, Fasano (BR). terapia individuale di coppia e familiare. 3357544349, https://www.facebook.com/antoniadibello../

Dario Licci Lecce, individuale, adolescenti  3490754126 mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Mariangela De Fabrizio,Lecce e ad Arnesano, individuale, di coppia e familiare, violenza di genere, prevenzione e promozione del benessere rivolti a minori. 3334452664 mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Francesca Fabrizio, Lecce e ad Arnesano, psicoterapia individuale e di coppia, violenza di genere e assistita e dipendenza affettiva 3491319870 mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Annalisa Loiotila, Fisig Supervisione e Didatta Istituto Gestalt di Puglia Esperta di Tossicodipendenze psicoterapia di gruppo - individuale - di coppia - famigliare Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Basilicata

 

Calabria

Paola Parentela,Roma e Catanzaro. Adolescenti, adulti e coppie.3929453341 e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. https://www.facebook.com/paolaparentela/

Giovanna Iannello 3891581987 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Sicilia

Laura Bongiorno  Catania  www.siamofenici.com formatrice istruttrice protocolli mindfulness. gestione dello stress. Psiconcologia. 3494757170  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Michelangelo Todaro, Catania Psicoterapeuta, Via Vittorio Emanuele II, 282 Catania,  tel. 3478026631https://psicoterapeutamichelangelotodaro.com/

Sardegna

Alessandra Piredda Sassari Via Napoli,76 Sportello d'ascolto gratuito,vicolo delle campane di San Donato 3497736431

Giuseppina Campana, Sassari, via Forlanini nr 2 bambini, adolescenti, adulti.Interventi assistiti dagli animali con la Facoltà di Veterinaria di Sassari.  Docente in corsi di formazione regionali sugli IAA  3347187076 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Tiziana Tore, Olbia e Santa Teresa Gallura Psicoterapia Gestalt Gestalt Body Work .3479623183

FACILITATORI PSYCH-K®

Paola Pozzi  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 3384521901

Simona Capria San Zenone al Lambro Milano Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. Via Chinnici 4 3477431694

Sandra Buxaderas Roma Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 3661086158 

Elisa Tosi Parma Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 3461632838  

Frank Smiling Chiasso Svizzera+41763750055 www.smilingfrank.com info@smilingfrank,com Via G.B.Pioda 6830 

Nathalie Steib-Hauser Lugano Svizzera +410786523708 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Lorena Deflorian Tesero (TN) Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 3457477226 

Siti di interesse

www.emdritalia.it  EMDR

http://www.ordpsicologier.it Ordine Psicologi Emilia Romagna

 Scuole di Specializzazione ed Istituti

www.igf-gestalt.it Istituto Gestalt Firenze

Istituto Psicoterapia della Gestalt Espressiva IPGE. www.oliviero-rossi.net 3391114890 -063725626 Roma

www.istitutomiriampolster.it  Alessandra Petrone  Viale dei Mille,84 Firenze 3336668326

www.gestalttrieste.it   Istituto Gestalt Trieste

www.istitutogestalt.it   Istituto Gestalt Pordenone

www.igbw.it Istituto Gestalt e Body Work Cagliari

www.istitutogestalt.it  Istituto Gestalt Pordenone

www.apuliagestalt.it  Istituto Gestalt di Puglia

www.istitutogestaltromagna.it  Istituto Gestalt Romagna

Brasile

Sandra Salomão Centro de Gestalt-terapia Sandra Salomão +55 21 99982-2450 Português (idioma) ·English  Italian

Spagna

Luana Del Monte  Barcellona Spagna www.luanadelmonte.com

Messico

Gianni Capitani Puebla de Zaragoza Fondatore Direttore dell’Istituto Fenix Puebla, Messico

     

 

“Non ci sarebbero vittime se non ci fossero aggressori,
 e non ci sono aggressori senza vittime.
E’ sempre stato così.
Anche negli antichi miti incontriamo questo modello[1].                 

 

Fritz Perls [2] parla di falsificazione dell’esistenza: uno dei fenomeni più importanti e interessanti di tutta la psicopatologia- l’autoregolazione organismica contro l’automanipolazione. L’interferenza avviene in due modi tipici. Si tratta del gioco dell’ autotortura, il gioco vittima-persecutore, topdog-underdog. Il persecutore  manipola facendo il saccente e autoritario e va avanti a colpi di dovresti, fa richieste impossibili, perfezionistiche…l’ideale non viene mai rivelato ma è qualcosa di impossibile, di irraggiungibile, una scusa per controllare e far schioccare la frusta…"Se non fai ciò che dico" partono minacce di catastrofi. La vittima manipola giustificandosi, scusando, adulando, frignando e…rimandando… “domani, hai ragione, faccio del mio meglio, ci ho provato in tutti i modi, mi sono dimenticato” ecc. non ha potere ma è furba, e in genere ha la meglio sul persecutore, che è meno primitivo della vittima, e il conflitto non si conclude mai perché entrambi combattono per la salvarsi la vita.Nel libro “Comunicazione affettiva e contatto umano”[3], si parla di comunicazione disonesta ed onesta. Rispetto alla prima è chiaro che ognuno di noi è un po’ nevrotico,copre dolori, paure ed emozioni represse che di fatto sono delle falsificazioni di cui per altro spesso non siamo nemmeno consapevoli e finiamo per mentire o fingere (comunicazione onesta e disonesta). Ma quando e perché abbiamo sviluppato questa inveterata abilità a mentire in modo consapevole o inconsapevole? Per accaparrarci un vantaggio di vario tipo abbiamo imparato a manipolare l’altro, ad accaparrarci qualcosa senza volerne pagare il prezzo!Come lo facciamo? Con la comunicazione indiretta e con i ruoli di comportamento nevrotici. Nel caso dei ruoli di comportamento nevrotici gli autori fanno riferimento al triangolo drammatico di Karpman, definito come lo spazio in cui si manifesta quella che noi abbiamo chiamato disonestà nella comunicazione, in questo triangolo abbiamo 3 ruoli fondamentali che si alimentano reciprocamente: persecutore, vittima, salvatore. Sono ruoli universali tramite cui giochiamo i nostri ruoli nevrotici per manipolare gli altri. 

La Vittima: non ama le responsabilità, tende a cercare qualcuno a cui dare la colpa, l’altro, il passato,  l’inconscio, il carattere ecc ecc. La vittima lavora su due fronti: la sua forza è nascosta accuratamente e prende potere sugli altri mostrandosi debole e sofferente e instillando il senso di colpa nel persecutore. Attiva un salvatore che la aiuti facendolo sentire utile e di vitale importanza.

Il Persecutore: prende potere sugli altri con la forza, la minaccia e l’aggressività. Questi tipi hanno sempre una giusta causa, un diritto acquisito a diventare aggressivi, quando non violenti usano l’intimidazione più che per portare giustizia nel mondo, per crearsi una corte di persone da dominare e usare; sarcasmo, critica, giudizi forti sono le sue armi…se il gioco gli riesce l’altro entra in uno stato di confusione e si spaventa finendo per fare quello che il persecutore gli ordina. In realtà criticando, essendo aggressivo e offendendo, agisce quei comportamenti che rimprovera agli altri e dai quali dice di difendersi. Quindi finché aggredisce continuerà a creare intorno a sé quelle situazioni che dice di combattere.

Il Salvatore: aiuta tutti, non ha mai tempo per sé, soddisfa i bisogni di tutti, si  preoccupa di tutti, aiuta anche quando gli altri potrebbero fare da soli. Quindi il salvatore aiuta la vittima, ma così facendo le permette di continuare a restare vittima, assumendosi responsabilità che non sono affatto sue.

Dove sta la disonestà comunicazionale in questi ruoli?

Vittima: comunica con gli altri esclusivamente attraverso la propria debolezza e il proprio dolore, nega la propria forza, professa di non avere capacità  e di poter trasformare la realtà. Conseguenze di questo gioco manipolativo: anche se arrivasse la cavalleria continuerebbe ad essere debole e insoddisfatta, non sviluppa la propria forza interiore, perché se un altro continua a fare esercizi ginnici per nostro conto i nostri muscoli non possono svilupparsi. E non divenendo forte perde la sua dignità: finge di non essere mai forte

Frasi e comportamenti tipici: Dai sempre la colpa a me, mi fai malesserenon sono capace sii buono, non voglio più giocare e/o parlare con te,sono irrecuperabile, impossibile, non riesco, non ce la faccio, non posso, quante cose sai fare!!fare l'offeso, tenere il muso, fare il fragile, ho bisogno di aiuto, perché sempre a me, lamentela senza far nulla, tu non sei al mio posto, non sai che non ce la posso fare- non mi capisci,Per favore, so che non sono un gran che, ma siate buoni, non prendetemi a calci, fa confusione e danni per scusarsi e ricevere così il perdono, poi appena perdonato combina un altro guaio. Nel chiedere consiglio vengono bocciate tutte le soluzioni proposte: lo scopo non è il raggiungimento dell'obiettivo dichiarato - ricevere aiuto - ma quello di dimostrare che il problema è irrisolvibile, svalutando qualsiasi aiuto e prendendosi il vantaggio secondario di crogiolarsi in una passività vittimistica del "non c'è nulla da fare". Il bambino che ricasca sempre nei soliti errori e necessita quindi di un genitore che lo controlli; è un chiaro esempio di gioco per attirare l'attenzione-→ il dipendente

Persecutore: le persone arroganti, che criticano e aggrediscono sono spesso le persone che hanno più paura di essere ferite interiormente, e che probabilmente sono state più ferite e umiliate. Probabilmente hanno reagito alle ferite e all’umiliazione con “se divento forte questo non mi succederà più” e quindi costringono gli altri a fare ciò che vogliono, li dominano, nascondendosi sotto le spoglie di padre-padrone o gendarme. Di fatto anche il persecutore non risolve le sue paure, perché non entra mai in contatto con la sua vulnerabilità, quindi, al contrario della vittima, finge di non essere mai debole.

Frasi e comportamenti tipici: guarda cosa mi fai fare, hai sbagliato-non si fa, io so come sei -ti ho scoperto: ti porto a sbagliare o noto un errore o mancanza e poi infierisco, rinfaccia, pretende, giudica, è ingiusto- polemica, puntualizzazione, critica, è colpa tua se faccio questo, quella piccola cosa che rovina tutto, non rispondere a una domanda o rispondere con un urlaccio sono di base la stessa cosa.

Salvatore: aiuta tutti nei loro bisogni e finisce per essere il primo a non riconoscere i propri. Ha una grossa paura di essere abbandonato e non riconosciuto nei propri bisogni.. ma anche in questo caso non risolve: aiuta gli altri, ma continua a rimanere solo e i suoi bisogni restano insoddisfatti. Manipola creando legami di dipendenza, e finge di non avere mai bisogno. Proietta all’esterno i propri bisogni. Aiutare significa aiutare l’altro ad aiutarsi e non sostituirsi altrimenti l’altro continuerà ad avere bisogno di noi.

Frasi e comportamenti tipici: Bravo, ti voglio bene, vuoi che ti aiuti?, Ti dico cosa fare, ci penso io - ti aiuto-protettivo, avresti bisogno di aiuto, ispirare protezione- ,consigliare- abbracciare- criticare, io ti salverò, caritatevole, Lieto di essere utile, Sto solo cercando di aiutarti

Quando siamo dentro a questi ruoli stiamo comunicando in modo disonesto perché manipoliamo gli altri senza per altro risolvere i nostri problemi senza sviluppare intere parti del nostro essere, non sviluppiamo la nostra vitalità. Non c’è una regola per funzionare adeguatamente, è necessario esaminare il contesto: non possiamo prendere in esame un pesce, senza guardare anche l’acqua.

La vittima Esprime: dolore e debolezza e nasconde: forza. Il Persecutore Esprime: forza e aggressività e nasconde: debolezza e paura. Il Salvatore Esprime: bontà e interesse e nasconde: bisogni personali e solitudine. L’accento è posto sulla responsabilità individuale e sulla mancata o presente consapevolezza  di svolgere questo ruoli. L’approccio è gestaltico. La relazione infatti è vista come io-esso.

Un approccio che si avvicina a quello gestaltico rispetto al rapporto vittima persecutore è quello dell’analisi transazionale: ognuno di noi sembra seguire una sorta di copione (chiamato gioco da E.Berne) al quale sembra difficile sfuggire, nel quale si innesca una coazione a ripetere che può avere degli aspetti patologici. La convinzione sottostante è che quando emergono sentimenti e convinzioni copionali emerge una rappresentazione del sé che viene interpretata come il vero sè. “Noi contiamo qualcosa solo in virtù dell’essenza che incarniamo e se non la realizziamo la nostra vita è sprecata”, il copione ci impedisce di avvicinarci all’essenza. Poiché le tre modalità più comuni dei giochi sono vittima, carnefice e salvatore, dobbiamo puntare la nostra consapevolezza sul fatto che uno non può esistere senza l’altro e ci è quindi una collusione. Il gioco è ripetitivo e ogni partecipante ricopre un ruolo fisso che può essere inteso come ruolo di Vittima, Salvatore o Persecutore; queste le loro motivazioni:  La vittima non si sente ok. Il salvatore si mette in moto per l’altro, ma lo svaluta. Il persecutore denigra l’altro.

I giochi portano al cosiddetto pagamento, inteso come tornaconto negativo finale. Negativo perché il gioco è fondamentalmente sleale e la conclusione prevede un elemento drammatico; superficialmente il gioco è plausibile, ma quello che conta è la motivazione nascosta, la qualità ulteriore che svela come le azioni di gioco siano in realtà delle vere e proprie manovre. Da ciascun gioco deriva un incrocio transazionale ulteriore da cui scaturisce il vantaggio psicologico che è sia interno, nel senso della soddisfazione che si trae dallo svolgersi del gioco sia esterno dovuto all’evitamento di una situazione temuta che il gioco consente di allontanare. Le esperienze infantili, adulte, il carattere e la reazione individuale incidono su questo. Le esperienze adulte possono confermare quelle infantili rafforzando questi ruoli. Il copione è un tentativo di ripetere un dramma, speso suddiviso in atti, rappresentativo dei primi anni dell’infanzia. Il copione è una strategia di difesa, di sopravvivenza che il bambino adotta per mettere insieme sé e l’ambiente, ma il problema è che diventa ripetitivo, limita la creatività, l’apprendimento e le esperienze. Usando una metafora è come un vestito confezionato a 10 anni che ora ci va stretto. Riconoscere e leggere il copione comporta consapevolezza e domandarsi cosa provoca il copione a livello emotivo, quali reazioni comportamentali automatiche porta con sé, se c’è interessa ad interromperlo. La consapevolezza brucia ma è il prezzo del cambiamento. C’è la possibilità di riprogettare il proprio copione e provare ad impersonarlo; questo concetto coinvolge anche il lavoro sui  miti e sulle fiabe.

 L'identificazione in un ruolo trae le sue origini dall’infanzia e dall’esposizione a maltrattamento e abuso. Nel libro di Alice Miller “La Persecuzione del bambino” l’autrice descrive attraverso la descrizione di alcuni personaggi noti esempi utili di questo meccanismo.

- L’infanzia Adolf Hitler, cresciuto in un regime totalitario con un unico e incontrastato signore, rude, il padre. La moglie e i figli sono completamente sottomessi al suo volere, ai suoi stati d’animo e devono mandar giù senza discutere e con animo grato, umiliazioni e soverchie. La madre fa la padrona dei bambini quando il padre è assente, potendosi così ripagare delle umiliazioni sofferte a scapito di quelli che sono ancor più deboli di lei, un’aguzzina, schiava anch’essa che si atteggia a dominatore. Alla notizia delle probabili origini ebraiche del padre, giunta quando Hitler si accingeva a conquistare il potere in Germania la reazione fu di far radere al suolo la casa natia del padre e la tomba della nonna dai carri armati della Wermacht. Un simile odio nei confronti del padre non può nascere in modo puramente cerebrale in un adulto, o da un atteggiamento antisemitico, per così dire “intellettuale”; un odio simile è profondamente radicato nell’oscurità delle proprie vicende infantili. “La mia pedagogia è dura. La debolezza deve essere bandita. Nelle mie cittadelle Ordine crescerà una gioventù di cui il mondo dovrà avere paura. Io voglio giovani violenti, dominatori, temerari e crudeli. I giovani devono sopportare il dolore. In loro non ci dev’essere debolezza o gentilezza alcuna. Nei loro occhi deve tornare nuovamente a lampeggiare lo sguardo della belva libera e superba. Forte e bella voglio la mia gioventù (…) in questo modo potrò creare qualcosa di nuovo”. Adolf Hitler.  Aver raso al suolo quella casa paterna e la tomba delle sue origini non ha cancellato l’interiorizzazione della figura paterna, né lo spostamento della debolezza sulla nonna materna ebrea come oggetto da annientare. 

- Cristiane F., infanzia costellata dai maltrattamenti e punizioni fisiche: “io non avevo mai odiato mio padre ma avevo solo avuto paura di lui. Ero stata anche orgogliosa di lui, perché amava le bestie e perché aveva una macchina così forte”. Cristiane apprende presto che l’amore e il riconoscimento si possono ottenere solo con la negazione dei propri bisogni, delle proprie emozioni e dei sentimenti (come odio, disgusto, repulsione), dunque al prezzo di una resa di sé. Tutti i suoi sforzi sono diretti sull’obiettivo di arrivare alla resa completa di sé, vale a dire ad essere “paracula”, termine che ritorna molto nel suo libro (nella traduzione italiana “cool”, letteralmente freddo è reso alternativamente con paraculo e stupendo). Ma se nell’hascisch c’è ancora la speranza di sentirsi libera, nell’eroina occorre fare i conti con una dipendenza totale (non voglio sentire), fino alla morte.

In entrambi i casi è presente un’estrema distruttività che in Cristiane è rivolta verso il sé, in Adolf Hitler contro i nemici reali e immaginari. Distruttività come modo di scaricare odio infantile accumulato nei primi anni di vita spostandolo su altri oggetti e sul sé. Entrambi hanno subito gravi umiliazioni e maltrattamenti e sono cresciuti in un clima di efferata crudeltà. La normale aggressività dovette essere repressa nel modo più rigoroso. Nessuno dei due ebbe a disposizione nell’adolescenza una persona adulta di sostegno con cui confidarsi. Vedendo sbarrata la via della comunicazione verbale basata su un sentimento di fiducia riuscirono a comunicare soltanto tramite una messa in scena e mediante quest’ultima focalizzare su di sé la massima attenzione dell’ambiente che li circonda ma alla fine a trovare la rovina.

Il copione è una strategia di difesa, di sopravvivenza che il bambino adotta per mettere insieme sé e l’ambiente, ma il problema è che diventa ripetitivo, limita la creatività, l’apprendimento e le esperienze. Usando una metafora è come un vestito confezionato a 10 anni che ora ci va stretto. Riconoscere e leggere il copione comporta consapevolezza e domandarsi cosa provoca il copione a livello emotivo, quali reazioni comportamentali automatiche porta con sé, se c’è interessa ad interromperlo. La consapevolezza brucia ma è il prezzo del cambiamento. C’è la possibilità di riprogettare il proprio copione e provare ad impersonarlo; questo concetto coinvolge anche il lavoro sui  miti e sulle fiabe.

Per Kirkegaard, la soluzione e la trasformazione arrivano, in fondo, quando la disperazione a tutti gli stadi è superata attraverso un salto di fede. In questo salto si accetta allo stesso tempo la propria debolezza e la propria forza, la mescolanza del finito e dell’infinito nell’essere umano e il comprendere che gli esseri umani devono muoversi tra gli opposti, piuttosto che identificarsi con un assoluto.

 

Vittima e persecutore nelle fiabe e nei miti: gli adulti e i bambini

             « Tutto può accadere, tutto è possibile e verosimile.  Il tempo e lo spazio non esistono,
L’immaginazione fila e tesse nuovi disegni ».
 Da “Fanny e Alexander” di Ingmar Bergman

 La fiaba come il mito negli adulti può essere altrettanto utile ed importante perché attraverso la fiaba, una persona adulta può provare a recuperare significati che non erano stati interamente compresi. Le fiabe creano e risolvono situazioni di paura, di inadeguatezza, di solitudine, di mancanza di autostima, sconfiggono angosce e fanno svanire conflitti e fantasmi; le fiabe trovano soluzioni miracolose per ogni sofferenza. 

La maggior parte di noi cela, tra i suoi segreti, la propria fiaba preferita, fiaba che è spesso paragonabile alla trama della nostra vita. La  possibilità che offre la terapia è di riscrivere la propria vita secondo un altro copione, come direbbero i terapeuti dell’analisi transazionale sopraccitata. 

La differenza fra la vittima è il persecutore in un adulto rispetto alla vita di un bambino è che l’adulto può prendersi la responsabilità delle proprie scelte e riconoscere, pur restituendogli la sua dignità di vittima nell’infanzia e nel bambino che è stato, che ora come vittima ha fatto una scelta di ruolo, è inghiottito dal proprio mito, storia o fiaba che sia, la quale gli è in qualche modo gli è funzionale, perché come ogni sintomo, malessere o disfunzione ha dei vantaggi. Questi vantaggi risiedono nel non affrontare lo sforzo, la paura, e la responsabilità stessa.

E’ possibile identificare una struttura ricorrente nei miti e nelle fiabe, ed anche nella storia sia nelle caratteristiche dei personaggi:

La vittima non ha personalmente colpe, non viene considerata nel suo aspetto di persona, deve essere ben visibile (fisico, costumi, luoghi), resa estranea (si sfrutta la paura degli estranei) e distante, diviene oggetto di odi atavici e demonizzato con assenza di empatia; solitamente la vittima ha delle caratteristiche di diversità forti rispetto al suo persecutore (per razza, potere, ceto sociale, religione, mito delle origini), viene delegittimata, subisce una morte psicosociale. Il profittatore trae beneficio dall’esclusione altrui e ne diventa spesso un’apparente soccorritore. Di solito vi è un testimone, interno o esterno, coinvolto o indifferente. La risoluzione può derivare da un aiuto esterno o dall’attivazione delle risorse salvifiche del protagonista/vittima; l’aiuto si differenzia nelle modalità ma solitamente si tratta di vita o morte. Ciò che condiziona positivamente l’andamento della fiaba, o mito sono le norme di reciprocità all’interno di un gruppo o di una famiglia, quelle di responsabilità parentali, le capacità empatiche. Il profittatore/persecutore di solito si fa finalmente giustizia dopo essere stato vittima, non vede la vittima come persona (relazione io-esso), ma solo come nemico o esponente del nemico. 

Tutto il mondo è un palcoscenico, E tutti, uomini e donne non sono che attori. Hanno le loro entrate e le loro uscite; Ciascuno nella sua vita recita diverse parti.” (Shakespeare)

Eric Berne, i giochi consentono alle persone un forte coinvolgimento emotivo e relazionale, pur se negativo. Nel gioco si preferisce in pratica ricevere o dare carezze negative anziché nessuna carezza. Stephen Karpman ha ideato uno strumento semplice e potente per analizzare i giochi: il triangolo drammatico. Ogni qualvolta giochiamo dei “giochi” entriamo in uno di questi tre ruoli di copione

·Vittima Bambino

·Persecutore genitore normativo

·Salvatore genitore affettivo

è presente un tipo di comunicazione dove gli altri sono ridotti alla stregua d’oggetti (relazione Io/Esso), Un modo “felice” di essere-nella-relazione, di ottenere e dare direttamente carezze positive è la relazione dialogica Io/Tu,non “Lì e Allora” –Passato- piuttosto “Qui e Ora” –Presente-, smettere di utilizzare vecchie decisioni di copione decise da bambino o che accolse dai genitori. Scopo dei ruoli manipolativi è provocare o invitare gli altri a reagire in alcuni specifici modi, finalizzati a rinforzare le posizioni psicologiche iniziali del Bambino.

Può capitare che ci comportiamo in un determinato modo e abbiamo invece la sensazione di comportarci in modo tutto diverso. Non è raro, ad esempio, che una persona che si sente vittima, perseguiti in realtà chi gli sta attorno. Questi ruoli diventano “illegittimi”, quando sono usati per manipolare gli altri -quando questi tre ruoli appariranno con la lettera maiuscola si riferiscono a ruoli illegittimi e manipolativi-. Analizziamoli insieme.

Vittima, Persecutore, Salvatore sono ruoli “legittimi”, se sono applicati ad una situazione reale :

- vittima: chi è in possesso di una qualifica per un certo lavoro che gli viene invece negato per motivi di razza, di sesso o religione (ad esempio gli ebrei), chi subisce uno stupro.

- persecutore: qualcuno che di necessità stabilisce limiti di comportamento o il cui compito è far rispettare le regole (ad esempio la polizia).

- salvatore: chi aiuta una persona inadeguata a riabilitarsi e soprattutto a riacquistare fiducia in se stessa (ad esempio un terapeuta).

la Vittima. Nel ruolo della Vittima lo stato dell’Io agito è quello del Bambino Adattato negativo. La sua posizione esistenziale è IO non sono OK, TU sei OK. Ad esempio chi non è qualificato per fare un lavoro ma sostiene che questo gli è negato per motivi di razza, sesso o religione.La Vittima finge di non essere mai forte. La caratteristica basilare della Vittima è che cerca di trovare assolutamente un capro espiatorio, qualcuno cui incolpare dei propri errori. La Vittima tende ad instillare il senso di colpa nel Persecutore, poiché la Vittima ha deciso che è lui l’origine della sua sofferenza, e cerca di far sì che il Salvatore si attivi nel tentativo di aiutarla. Non sa che cerca un Persecutore con cui alla fine colluderà sentendosi rifiutato o sminuito, di un Salvatore con cui colluderà nel credere di aver bisogno del suo aiuto per pensare o per agire. Non chiede direttamente. E’ in continua posizione d’attesa,di pretesa e rimane stupita e offesa quando gli altri non comprendono i suoi bisogni, quando non capiscono i suoi desideri inespressi. Gli avvenimenti sono visti come ingiustizie che “tutti” fanno nei suoi confronti. Da questa posizione di grande disagio psicologico si passa facilmente al ruolo di Persecutore attaccando e accusando persone e avvenimenti per mettere ordine di fronte a tanta ingiustizia. VITTIMA esprime: dolore e debolezza nasconde: forza

Il Persecutore. Genitore Normativo negativo, in altre parole da chi da norme, regole e limiti che aumentano il malessere e la dipendenza. Io sono OK, TU non sei OK, è sovente ipercritico e svalutante, gli altri non fanno mai abbastanza o come si aspetterebbe. assume potere sugli altri attraverso la forza, l’aggressività e la violenza (ad esempio nel modello offerto dai vendicatori dei film. I Persecutori hanno sempre un giusto motivo, un diritto acquisito a diventare violenti, così da poter punire gli altri. L’aggressività non sempre è fisica, anzi spesso è verbale, morale e psicologica. Sarcasmo, critica, giudizi forti e taglienti, atteggiamento supponente, sono le sue armi. la Vittima finisce per fare ciò che il Persecutore gli ordina. il Persecutore, nel momento in cui critica o diviene aggressivo, offende e ferisce, agisce proprio i comportamenti che rimprovera agli altri e dai quali dice di difendersi.PERSECUTORE esprime: forza e aggressività nasconde: debolezza e paura

Il Salvatore.Il Salvatore è un ruolo in cui si agisce prevalentemente lo stato dell’io Genitore Affettivo, apparentemente protettiva ma che non favorisce la crescita e l’autonomia dell’altro. IO sono OK, TU non sei OK, perché svaluta le capacità dell’altro. Ad esempio chi con la scusa di aiutare gli altri, li mantiene in stato di dipendenza. finge di non avere mai bisogno. . preoccupandosi dei bisogni altrui, di fatto aiuta gli altri in quegli ambiti in cui essi, farebbero bene ad aiutarsi da soli. Egli aiuta la Vittima, ma le permette di restare Vittima, assumendosi responsabilità per cose di cui essa dovrebbe prendersi carico da se. Il Salvatore cerca di riscattare il senso di colpa o l’immagine negativa che ha di se, con azioni meritorie. Il “guadagno” affettivo è la riconoscenza che cela bisogno di riconoscimento, come un momentaneo sollievo alla propria solitudine, al proprio isolamento creando l’illusione di vivere una relazione affettiva. Si crea così il paradosso di un aiuto dato per il proprio bisogno, in cui l’aiuto non richiesto può essere colto come un’invasione, una prevaricazione soffocante. Il Salvatore ha una gran paura di essere abbandonato, di non essere riconosciuto nei propri bisogni e finisce per essere il primo a non riconoscerli; cerca di risolvere negli altri proprio ciò che farebbe bene a risolvere in se stesso. Gli altri diventano così la fonte prevalente del benessere, della gratificazione e del successo, realizzando il paradosso in cui il Salvatore “dipende” dagli altri: è così che il Salvatore finisce per assumere il ruolo del Persecutore.SALVATORE esprime: bontà ed interesse nasconde: bisogni personali e solitudine

Come agiscono i ruoli all’interno del triangolo drammatico? spesso una persona recita due o tre ruoli alla volta. Inoltre i giochi sono molto più semplici e lo scambio di ruolo è in essi più evidente. Per esempio, nel gioco “sto solo cercando di aiutarti” nel triangolo drammatico avviene una rotazione (quasi in senso orario) dei ruoli: la Vittima diventa Persecutore e il Salvatore diventa Vittima”.Vediamo un esempio interattivo di triangolo drammatico in una relazione di coppia:o ti accuso - tu ti difendi - ci resti male - mi scuso - tu allora contrattacchi con cattiveria - sono ferito - ti accorgi di aver passato il limite - tendi a minimizzare - io continuo a fare l'offeso - tu ti arrabbi portando a galla eventi passati. 

  [1] Abbandonare il Ruolo di vittima, Vivere la propria vita, Verena Kast, 2002. [2] Fritz Perls, La terapia Gestaltica Parola per Parola. [3] Baiocchi, P., Toneguzzi, D., a cura di.

 

Bibliografia utile sul tema
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  • Appunti e memorie di lezione IGF I, II, III, IV anno 
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  • Baiocchi, P., Toneguzzi, D. a cura di,  La comunicazione affettiva e il contatto umano, Istituto Gestalt Trieste
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"Dai un pesce ad un uomo e lo avrai aiutato per un giorno, insegnagli a pescare e lo avrai aiutato per tutta la vita" Lao Tzu

 

 

Un anno fa mi stavo chiedendo cosa volevo da me, come volevo essere a 30 anni. Ricordo di essermi detta che mi volevo prima di tutto libera da pensieri pesanti e negativi, mi volevo consapevole di me stessa, volevo essere la mia prima migliore amica e non avere conti in sospeso con i miei sentimenti, volevo crescere e imparare ad amarmi, volevo avere 30 anni ed essere felice. E oggi lo sono. Felice. Felice che così felice non lo ero da tanto. Felice che cosi felice non sapevo nemmeno che si potesse. E non ho sensi di colpa, né conti in sospeso con me o con gli altri. E ho capito che quando la cerchi, la felicità ti guarda. Ha gli occhi dolci e puri di Teresa, ti accoglie e ti riporta in posti lontani che non ricordavi più, come farebbe una mamma. Ha gli occhi profondi e attenti di Antonio, ti sfida, ti scuote e ti protegge, ti guida nelle scelte senza giudicare, come farebbe un papà. Ha gli occhi magnetici, come i tuoi, neri ed intensi, ti fa ridere e gioire, ti accompagna in posti nuovi e sconosciuti, galassie da esplorare e avventure da vivere, come farebbe un vero amico. Ho capito che la felicità è fatta di gradini, ogni tanto c'è un pianerottolo, per risposarsi un po', ma più si sale e più il cuore batte forte e si ha voglia di salire. La prima volta che sono arrivata da te, quella scala mi è sembrata infinita, ricordo l'affanno ed il timore, di non riuscire a parlare, di non riuscire a sciogliere i nodi dell'anima. La felicità è trovare, alla fine dei gradini, un sorriso sempre pronto ed un abbraccio sincero, che sa sciogliere quei nodi e crearne altri di fiducia e libertà, finché quella scala ti sembra un ascensore e non fai più fatica, ma pensi solo a goderti il paesaggio. La felicità è guardare dentro un'emozione e vederci dentro tanto amore, da non pensare più a tutte quelle cose. La felicità è restare, semplicemente, senza parole. Quante cose meravigliose sai fare, Rebella! 

In un momento in cui credevo fosse tutto irrecuperabile, finito, l'Universo mi ha dato la possibilità di conoscerti. 
Mi hai teso la mano e mi hai accompagnato in questo percorso costruttivo, meraviglioso, fatto di esperienze di vita, che mi hai aiutato a mettere in pratica e a farle mie con naturalezza e, cosa più importante, con amore. Perché è questo che mi hai trasmesso, Amore per la tua professione e di conseguenza Amore per me. 
Mi aspettavo di continuare per lungo tempo con questa terapia, ma evidentemente gli strumenti che mi hai donato e i momenti di crescita personale, sono stati così intensi e produttivi che mi hanno aiutato ad essere quello che sono ora. Nel giro di un periodo relativamente breve, ma vissuto nella maniera più profonda assoluta, mi hai fatto crescere. Mi sento cresciuta, diversa.
Ho acquisito nuove consapevolezze di me e di ciò che mi circonda. Mi amo e so come amare. E questo perché tu mi hai fatto capire che non bisogna mai mollare e mi sei stata d'esempio e d'aiuto nella maggior parte dei casi. Folle chi pensa di rimanere fermo per evitare le conseguenze. Ma proprio perché si rimane fermi, non si può scoprire la bellezza delle conseguenze stesse, positive o negative che siano. Senza di te mi sarei ritrovata ad agire sempre in questo modo. E una delle cose che ho imparato di sicuro è che il nostro atteggiamento fa la differenza e, almeno nel mio caso, agire e rispondere, osare, tentare, sono la soluzione a tutto (o quasi). 
La vita va avanti e bisogna prendere le cose per come vengono, cogliere le occasioni quando arrivano. Ora sento di essere a un passo dallo spiccare il volo, ho tanta più sicurezza. Ma se dovessi ripetere questa esperienza, lo rifarei senza battere ciglio e assolutamente allo stesso identico modo.
Non ti sarò mai grata abbastanza.
Tanta stima e tanto affetto (L.G.)

" Quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla e a uscirne vivo. Anzi, non sarai neanche sicuro sia finita per davvero. Ma su un punto non c’è dubbio. Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi è entrato."

Questo incipit nella pagina "elaborazione del lutto" del sito di Rebecca, mi ha subito colpito e mi ha accompagnato durante tutto il periodo della terapia..Succede così: all'inizio una cieca tempesta, lo scoperchiamento del vaso di Pandora..poi pian piano per mano a questa meravigliosa terapeuta e amica ogni filo viene tirato e ripercorso..un aiuto prezioso e fondamentale per riuscire a guardare in un altro modo, da un'altra prospettiva prima celata, senza spavento, da un "luogo sicuro"....e pian piano mi vedo: io sono io così come sono con tutti i miei pregi e i miei difetti, preziosa proprio così, senza dover essere diversa, ma allo stesso tempo ecco una nuova me che prima non conoscevo..Un grazie dal profondo del mio cuore..

Quando con una chiara logica matematica riesci a far capire, a far sentire, a farmi inquadrare il "mio dentro" , e con costanza e determinazione, percorrendo una strada da te guidata e stabilita, con anche esercizietti pratici da inserire nel mio quotidiano, aiuti a far cambiare tutto, con una rivoluzione senza morti, iniettando speranza e certezza che non si è sbagliati, ma che dipende da me come continuo a scrivere la mia storia.Quindi, grazie! 

"E' stata un'esperienza molto positiva per me, ho trovato Rebecca una persona molto preparata, competente e con la voglia di portare a termine il suo/nostro lavoro. Se devo essere sincero prima di incontrarla ero scettico a riguardo, ma mi è servito molto lavorare con lei e lo consiglierei a chiunque cercasse questo tipo di aiuto." Luca Lamberti.

Voglio però farti sapere che ti sono molto grato per quello che hai fatto per me e che mi capita a volte di pensare a te, al gruppo, alle mie colonne e di trarre da questi ricordi e momenti molte delle energie che mi servono per andare avanti e per tenere alti gli scudi; il percorso che porta a quello che considero la mia ricostruzione inizia o passa sicuramente dal tuo studio in quel lontano 2009; le costellazioni sono state un elemento di svolta e fatta eccezione per la nascita dei miei figli, era da tanto tempo, dalla fine del 1996, che non mi capitava qualcosa di positivo e di bene solo per me (da settembre '96, quando barbara mi portò per la prima volta dalla sua psicologa e che considero l'inizio della mia rovina). Per come la vedo io, sei stata l'unica che ha avuto il coraggio di sporcarsi le mani, hai fatto qualcosa di concreto e hai dato indicazioni comprensibili, "pattern o accordi di vita" come li chiamo io , come quando devi imparare a suonare uno strumento...

Grazie di cuore
E' difficile spiegare cosa sia il profumo di giustizia ma è esattamente quello che ho sentito la prima volta che ho varcato la soglia del tuo studio e ho inspirato il senso di giustizia e la sensazione di trovarmi di fronte ad una persona importante, solenne, giusta nel senso ebraico del termine, un numero primo. Inoltre ho percepito una certa sorpresa, come se tu avessi riconosciuto un volto noto o un animale raro, qualcosa che puoi trovare solo sui libri tipo una foto di un caso umano, un gollum di razza bianca caucasica con orecchie e la barba, sicuramente, era così che mi vedevo io.
Io invece sono rimasto sorpreso di trovarmi di fronte una ragazza giovane, al telefono mi eri sembrata una matta: la voce autoritaria, la richiesta del colloquio per valutarmi se prendermi o meno, quella pausa di 2 secondi almeno prima di rispondere e l'sms da inviare perconferma le 24 ore prima dell'incontro, mi avevano preoccupato e agitato. Quando poi ti sei seduta sulla tua poltrona mi sei sembrato un gatto che si siede ritto e si arrotola la coda. E' stato un colloquio straziante e sono uscito dal tuo studio con il petto squarciato; ripercorrere la mia vita è stato insopportabile, ricordo che nelle settimane successive ho avuto sintomi da infarto, il mio medico di base preoccupato mi prescrisse persino del Carvasin da prendere all'insorgere dei sintomi (ricordo ancora il mal di desta che mi procurò) e un tot di esami da fare...
Seduto sulla poltrona mentre raccontavo la mia storia e incalzavano le tue domande io non vedevo bene il tuo volto anche se è più corretto dire che non riuscivo a ricordarlo! Non riuscivo a sostenere il tuo sguardo e non ricordavo il tuo volto, avevo la percezione di un volto sfuocato con 2 raggi neri al posto degli occhi che mi entravano nel cervello e mi facevano male...le tue domande mi facevano male; una cosa curiosa: vedevo o forse immaginavo anche una sorta di sottile pila scura tipo un cilindro di grafite tra la tua gola e il tuo stomaco. Ricordo ancora di essermi sentito male quando ti raccontai di aver lasciato i bambini dai suoceri per tanto tempo, mesi... alla tua domanda "perchè mai non ero corso a riprenderli?" io mi sono sentito un ingenuo e credo di aver risposto "perchè io mi fidavo di loro",risposta che mi fece sentire ancor più ingenuo. Ricordo che stavo per alzarmi e scappare via perchè non ti sopportavo più, non ero venuto li per soffrire , mentalmente stavo ripetendo per la terza volta: "Io ora mi alzo e vado via! Non sono venuto qui per star male". Fino a quel momento avevo resistito perchè volevo che tu potessi guardare dentro di me, speravo quasi potessi leggere i miei pensieri nella mia mente, volevo potessi conoscere chi sono io, temevo non volessi prendere il mio caso. Poi finalmente hai spento il laser e il colloquio terminò. Appena mi hai congedato ho iniziato a perdere lacrime appena fuori dal tuo studio ma era come se non riuscissi a scoppiare a piangere, sentivo un grosso peso che ballonzolava nel petto e nello stesso tempo pensavo di avere il petto squarciato, come se mi avessero estratto o estirpato qualcosa: il palo di cupido, lo chiamo io, altro che freccia. Entrato in auto sono scoppiato a piangere.
Non ricordare il volto di una persona è una cosa strana, mi diede da pensare... com'è possibile? ancora oggi non ho il tuo volto nei ricordi se non nel momento in cui varco la soglia del tuo studio e al termine del colloquio
Se dovessi descrivere il nostro percorso insieme direi che è stato un percorso che mi ha cambiato la vita. Non c'è stata una seduta da cui io non sia uscita sentendomi meglio nonostante tutte le cose brutte su cui avevamo lavorato. Mi hai aperto gli occhi sulla vita, e io non trovo altre parole per descrivere il nostro percorso insieme se non una che purtroppo, per deformazione professionale e personale, è in inglese: lifechanging. (M.D.)

La cosa piu dura, ma che mi ha dato le giuste dimensioni di me, è stata di rivedere le figure di mio padre e di mia madre sotto una luce diversa...una nuova comprensione, un nuovo equilibrio interiore...una sicurezza maggiore.  Ed è stato solo l'inizio...Dopo non so come, si è tutto incastrato a dovere, e, si puo proprio dire...ho toccato i miei sogni con mano. Grazie Dott.ssa Rubbini, la realtà è meglio del sogno. RR

“Fidandomi di te ho ritrovato la mia anima.
E’ sempre stata nello stesso posto, ma io non la sentivo. Ha sempre saputo dove andare, ma io andavo altrove, dove mi hanno portato gli altri, tutti gli altri.
Tutti gli altri che volevano per me la loro vita “normale”.
La vita di tutti.
Alla fine la mia anima mi ha fatto ammalare.
Io non sono tutti.
E tu mi hai aiutata a riprendermi la mia anima,  un’anima che è diversa da tutte le altre, che non può indossare le scarpe altrui e che mi ha obbligata a girarmi dalla mia parte, dentro.
Il dolore dell’essere coscienti, dell’essere presenti a se stessi dopo un percorso così alle volte è insopportabile, ma se ho superato la malattia, se la mia anima è stata così forte da arrivare a ritrovarmi, allora vuol dire che sa dove portarmi per realizzare la mia di vita.
Ancora non so come, ma ora non ho bisogno che nessuno mi dica che cosa è meglio per me, perché io ,finalmente, lo sento.   E.M.

L’ansia precede sempre la terapia, perché stai per affrontare qualcosa di inquietante, ogni volta. Per fortuna 3 piani di scale possono confonderla con lo sforzo. Un sorriso allegro ti accoglie, un: ”allora, come va?” inizia la seduta. Da quel momento inizia il viaggio in quella città che attraversi tutti i giorni frettolosamente, senza conoscerla davvero. Fatto in compagnia di Rebecca è diverso: lo fai guardando le cose, scopri delle piccole vie laterali davanti a cui passi quotidianamente ma che non imbocchi mai. E ti accorgi che c’è un mondo fatto di viuzze, di angoli nascosti, di particolari che non hai mai notato. Persino la prospettiva è diversa, cambiare il punto d’osservazione a volte ti fa vedere le stesse cose in modo completamente differente. Lei ti ferma, sorride e ti fa alzare lo sguardo, perché era tanto tempo che vedevi senza guardare, sentivi senza ascoltare.


Cara Rebecca, grazie alla tua sensibilità ed ai tuoi incredibili metodi innovativi, il mio ricordo và con grande piacere ed affetto al percorso di psicoanalisi vissuto con tè.Che dire di più ad una grande professionista che, oltre ad  alleviare le sofferenze, diventa anche un’ amica confidente?
Posso soltanto terminare dicendo grazie Rebecca per tutto quanto ed anche alla tua incontenibile pazienza!
Un abbraccio Roberta  

Ho imparato ad amarmi molto e ad amare molto. BDS
Essere stata in "terapia" da te, mi ha arricchito come persona. Adesso posso dire di aver ritrovato la mia identita'. La "nostra" e' stata una alleanza terapeutica che terro' sempre custode del percorso fatto.
Tu non saresti nulla senza di noi ma noi non saremo nulla senza di te. Grazie Psico. Barbara Barbieri

Penso che mi ricorderò a lungo quando Rebecca mi ha aiutato a capire che mi sentivo come un lupo abbandonato dal branco. È un pensiero che mi ha aiutato tantissimo in alcune situazioni difficili che mi si sono presentate in seguito. Grazie.
 

 

Il poeta è un fingitore
finge così completamente
che arriva a fingere che è dolore
il dolore che davvero sente.
F.Pessoa

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Immagini e frasi: Il Centre du Pompidou, il Museè d'Hystoire Naturelle, Il Musee Rodin,Il Museo d’Orsay- Parigi, La Tate Modern a Londra, il MOMA NY, il Guggenheim- Venezia Bilbao e NY, Gli Uffizi-Firenze, La Pinacoteca di Bologna, Il Prado.Madrid, L'Hermitage-San Pietroburgo, Il Belvedere-Vienna,Van Gogh Museum-Amsterdam. Brancusi, Mirò, Vermeer, Bouguereau, Bocklin, Michelangelo, Munch, Henrry Moore, Edward Hopper, Picasso, Egon Schiele, Andrea Briosco, -Riccio, Adamo ed Eva, Judith e Oloferne, der Kub (dal vero o niente) di Klimt, The Evil Mother di Giovanni Segantini, Theodore Friede, Paolo Uccello, Masaccio,Rosso Fiorentino,Luca Signorelli, Klimt,Giovanni Segantini,Theodore Friede, Caravaggio, i fratelli Carracci, Jean Michel Basquiat, e tanto altro...per vedere galleria cliccare sulla prima immagine