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Modalità e luogo del trattamento dei Dati raccolti

Modalità di trattamento

Il Titolare adotta le opportune misure di sicurezza volte ad impedire l’accesso, la divulgazione, la modifica o la distruzione non autorizzate dei Dati Personali.
Il trattamento viene effettuato mediante strumenti informatici e/o telematici, con modalità organizzative e con logiche strettamente correlate alle finalità indicate. Oltre al Titolare, in alcuni casi, potrebbero avere accesso ai Dati altri soggetti coinvolti nell’organizzazione di questo Sito (personale amministrativo,  legali, amministratori di sistema) ovvero soggetti esterni (come fornitori di servizi tecnici terzi, hosting provider, società informatiche, agenzie di comunicazione) nominati anche, se necessario, Responsabili del Trattamento da parte del Titolare. L’elenco aggiornato dei Responsabili potrà sempre essere richiesto al Titolare del Trattamento.

Base giuridica del trattamento

Il Titolare tratta Dati Personali relativi all’Utente in caso sussista una delle seguenti condizioni:

  • l’Utente ha prestato il consenso per una o più finalità specifiche; Nota: in alcuni ordinamenti il Titolare può essere autorizzato a trattare Dati Personali senza che debba sussistere il consenso dell’Utente o un’altra delle basi giuridiche specificate di seguito, fino a quando l’Utente non si opponga (“opt-out”) a tale trattamento. Ciò non è tuttavia applicabile qualora il trattamento di Dati Personali sia regolato dalla legislazione europea in materia di protezione dei Dati Personali;
  • il trattamento è necessario all'esecuzione di un contratto con l’Utente e/o all'esecuzione di misure precontrattuali;
  • il trattamento è necessario per adempiere un obbligo legale al quale è soggetto il Titolare;
  • il trattamento è necessario per l'esecuzione di un compito di interesse pubblico o per l'esercizio di pubblici poteri di cui è investito il Titolare;
  • il trattamento è necessario per il perseguimento del legittimo interesse del Titolare o di terzi.

E’ comunque sempre possibile richiedere al Titolare di chiarire la concreta base giuridica di ciascun trattamento ed in particolare di specificare se il trattamento sia basato sulla legge, previsto da un contratto o necessario per concludere un contratto.

Luogo

I Dati sono trattati presso le sedi operative del Titolare ed in ogni altro luogo in cui le parti coinvolte nel trattamento siano localizzate. Per ulteriori informazioni, contatta il Titolare.
I Dati Personali dell’Utente potrebbero essere trasferiti in un paese diverso da quello in cui l’Utente si trova. Per ottenere ulteriori informazioni sul luogo del trattamento l’Utente può fare riferimento alla sezione relativa ai dettagli sul trattamento dei Dati Personali.

L’Utente ha diritto a ottenere informazioni in merito alla base giuridica del trasferimento di Dati al di fuori dell’Unione Europea o ad un’organizzazione internazionale di diritto internazionale pubblico o costituita da due o più paesi, come ad esempio l’ONU, nonché in merito alle misure di sicurezza adottate dal Titolare per proteggere i Dati.

Qualora abbia luogo uno dei trasferimenti appena descritti, l’Utente può fare riferimento alle rispettive sezioni di questo documento o chiedere informazioni al Titolare contattandolo agli estremi riportati in apertura.

Periodo di conservazione

I Dati sono trattati e conservati per il tempo richiesto dalle finalità per le quali sono stati raccolti.

Pertanto:

  • I Dati Personali raccolti per scopi collegati all’esecuzione di un servizio tra il Titolare e l’Utente saranno trattenuti sino a quando sia completata l’esecuzione di tale servizio.
  • I Dati Personali raccolti per finalità riconducibili all’interesse legittimo del Titolare saranno trattenuti sino al soddisfacimento di tale interesse. L’Utente può ottenere ulteriori informazioni in merito all’interesse legittimo perseguito dal Titolare nelle relative sezioni di questo documento o contattando il Titolare.

Quando il trattamento è basato sul consenso dell’Utente, il Titolare può conservare i Dati Personali più a lungo sino a quando detto consenso non venga revocato. Inoltre il Titolare potrebbe essere obbligato a conservare i Dati Personali per un periodo più lungo in ottemperanza ad un obbligo di legge o per ordine di un’autorità.

Al termine del periodo di conservazioni i Dati Personali saranno cancellati. Pertanto, allo spirare di tale termine il diritto di accesso, cancellazione, rettificazione ed il diritto alla portabilità dei Dati non potranno più essere esercitati.

Finalità del Trattamento dei Dati raccolti

I Dati dell’Utente sono raccolti per consentire al Titolare di fornire i propri Servizi, così come per le seguenti finalità: Statistica, Gestione dei dati di attività e Contattare l'Utente.

Per ottenere ulteriori informazioni dettagliate sulle finalità del trattamento e sui Dati Personali concretamente rilevanti per ciascuna finalità, l’Utente può fare riferimento alle relative sezioni di questo documento o scrivere al Titolare, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Dettagli sul trattamento dei Dati Personali

I Dati Personali sono raccolti per le seguenti finalità ed utilizzando i seguenti servizi:

  • Contattare l'Utente:

Modulo di login (questo Sito)

L’Utente, compilando le proprie credenziali nel modulo di contatto, acconsente al loro utilizzo per poter accedere all’area riservata del sito.

Dati Personali raccolti: login, password, IP .

 

  • Statistica

servizi contenuti nella presente sezione permettono al Titolare del Trattamento di monitorare e analizzare i dati di traffico e servono a tener traccia del comportamento dell’Utente.

Google Analytics con IP anonimizzato (Google Inc.)

Google Analytics è un servizio di analisi web fornito da Google Inc. (“Google”). Google utilizza i Dati Personali raccolti allo scopo di tracciare ed esaminare l’utilizzo di questa Applicazione, compilare report e condividerli con gli altri servizi sviluppati da Google.
Google potrebbe utilizzare i Dati Personali per contestualizzare e personalizzare gli annunci del proprio network pubblicitario.
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Dati Personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo.

Luogo del trattamento: Stati Uniti – Privacy Policy – Opt Out. Soggetto aderente al Privacy Shield.

 

Ulteriori informazioni sui Dati Personali

  • Analisi dei Dati dell’Utente e previsioni (“profilazione”)

 

Il Titolare potrebbe trattare i dati d’utilizzo raccolti attraverso questo Sito per creare o aggiornare profili di utenza. Questo tipo di trattamento consente al Titolare di valutare scelte, preferenze e comportamento dell’Utente per gli scopi specificati nelle rispettive sezioni di questo documento.
I profili d’utenza possono essere creati anche grazie a strumenti automatizzati, come algoritmi, che possono anche essere offerti da terze parti. Per ottenere ulteriori informazioni sull’attività di profilazione l’Utente può fare riferimento alle rispettive sezioni di questo documento.
L’Utente ha in ogni momento diritto ad opporsi a tale attività di profilazione. Per scoprire di più sui diritti dell’Utente e su come esercitarli, l’Utente può fare riferimento alla sezione di questo documento relativa ai diritti degli Utenti.

 

Diritti dell’Utente

Gli Utenti possono esercitare determinati diritti con riferimento ai Dati trattati dal Titolare.

In particolare, l’Utente ha il diritto di:

  • revocare il consenso in ogni momento. L’Utente può revocare il consenso al trattamento dei propri Dati Personali precedentemente espresso.
  • opporsi al trattamento dei propri Dati. L’Utente può opporsi al trattamento dei propri Dati quando esso avviene su una base giuridica diversa dal consenso. Ulteriori dettagli sul diritto di opposizione sono indicati nella sezione sottostante.
  • accedere ai propri Dati. L’Utente ha diritto ad ottenere informazioni sui Dati trattati dal Titolare, su determinati aspetti del trattamento ed a ricevere una copia dei Dati trattati.
  • verificare e chiedere la rettificazione. L’Utente può verificare la correttezza dei propri Dati e richiederne l’aggiornamento o la correzione.
  • ottenere la limitazione del trattamento. Quando ricorrono determinate condizioni, l’Utente può richiedere la limitazione del trattamento dei propri Dati. In tal caso il Titolare non tratterà i Dati per alcun altro scopo se non la loro conservazione.
  • ottenere la cancellazione o rimozione dei propri Dati Personali. Quando ricorrono determinate condizioni, l’Utente può richiedere la cancellazione dei propri Dati da parte del Titolare.
  • ricevere i propri Dati o farli trasferire ad altro titolare. L’Utente ha diritto di ricevere i propri Dati in formato strutturato, di uso comune e leggibile da dispositivo automatico e, ove tecnicamente fattibile, di ottenerne il trasferimento senza ostacoli ad un altro titolare. Questa disposizione è applicabile quando i Dati sono trattati con strumenti automatizzati ed il trattamento è basato sul consenso dell’Utente, su un contratto di cui l’Utente è parte o su misure contrattuali ad esso connesse.
  • proporre reclamo. L’Utente può proporre un reclamo all’autorità di controllo della protezione dei dati personali competente o agire in sede giudiziale.

Dettagli sul diritto di opposizione

Quando i Dati Personali sono trattati nell’interesse pubblico, nell’esercizio di pubblici poteri di cui è investito il Titolare oppure per perseguire un interesse legittimo del Titolare, gli Utenti hanno diritto ad opporsi al trattamento per motivi connessi alla loro situazione particolare.

Come esercitare i diritti

Per esercitare i diritti dell’Utente, gli Utenti possono indirizzare una richiesta agli estremi di contatto del Titolare indicati in questo documento. Le richieste sono depositate a titolo gratuito e evase dal Titolare nel più breve tempo possibile, in ogni caso entro un mese.

Ulteriori informazioni sul trattamento

Difesa in giudizio

I Dati Personali dell’Utente possono essere utilizzati da parte del Titolare in giudizio o nelle fasi preparatorie alla sua eventuale instaurazione per la difesa da abusi nell'utilizzo di questo Sito o dei Servizi connessi da parte dell’Utente.
L’Utente dichiara di essere consapevole che il Titolare potrebbe essere obbligato a rivelare i Dati per ordine delle autorità pubbliche.

Informative specifiche

Su richiesta dell’Utente, in aggiunta alle informazioni contenute in questa privacy policy, questo Sito potrebbe fornire all'Utente delle informative aggiuntive e contestuali riguardanti Servizi specifici, o la raccolta ed il trattamento di Dati Personali.

Log di sistema e manutenzione

Per necessità legate al funzionamento ed alla manutenzione, questo Sito e gli eventuali servizi terzi da essa utilizzati potrebbero raccogliere Log di sistema, ossia file che registrano le interazioni e che possono contenere anche Dati Personali, quali l’indirizzo IP Utente.

Informazioni non contenute in questa policy

Ulteriori informazioni in relazione al trattamento dei Dati Personali potranno essere richieste in qualsiasi momento al Titolare del Trattamento utilizzando gli estremi di contatto.

Risposta alle richieste “Do Not Track”

Questo Sito non supporta le richieste “Do Not Track”.
Per scoprire se gli eventuali servizi di terze parti utilizzati le supportino, l'Utente è invitato a consultare le rispettive privacy policy.

Modifiche a questa privacy policy

Il Titolare del Trattamento si riserva il diritto di apportare modifiche alla presente privacy policy in qualunque momento dandone informazione agli Utenti su questa pagina e, se possibile, su questo Sito nonché, qualora tecnicamente e legalmente fattibile, inviando una notifica agli Utenti attraverso uno degli estremi di contatto di cui è in possesso il Titolare . Si prega dunque di consultare regolarmente questa pagina, facendo riferimento alla data di ultima modifica indicata in fondo.

Qualora le modifiche interessino trattamenti la cui base giuridica è il consenso, il Titolare provvederà a raccogliere nuovamente il consenso dell’Utente, se necessario.

Definizioni e riferimenti legali

Dati Personali (o Dati)

Costituisce dato personale qualunque informazione che, direttamente o indirettamente, anche in collegamento con qualsiasi altra informazione, ivi compreso un numero di identificazione personale, renda identificata o identificabile una persona fisica.

Dati di Utilizzo

Sono le informazioni raccolte automaticamente attraverso questo Sito (anche da applicazioni di parti terze integrate in questo Sito), tra cui: gli indirizzi IP o i nomi a dominio dei computer utilizzati dall’Utente che si connette con questo Sito, gli indirizzi in notazione URI (Uniform Resource Identifier), l’orario della richiesta, il metodo utilizzato nell’inoltrare la richiesta al server, la dimensione del file ottenuto in risposta, il codice numerico indicante lo stato della risposta dal server (buon fine, errore, ecc.) il paese di provenienza, le caratteristiche del browser e del sistema operativo utilizzati dal visitatore, le varie connotazioni temporali della visita (ad esempio il tempo di permanenza su ciascuna pagina) e i dettagli relativi all’itinerario seguito all’interno dell’Applicazione, con particolare riferimento alla sequenza delle pagine consultate, ai parametri relativi al sistema operativo e all’ambiente informatico dell’Utente.

Utente

L'individuo che utilizza questo Sito che, salvo ove diversamente specificato, coincide con l'Interessato.

Interessato

La persona fisica cui si riferiscono i Dati Personali.

Responsabile del Trattamento (o Responsabile)

La persona fisica, giuridica, la pubblica amministrazione e qualsiasi altro ente che tratta dati personali per conto del Titolare, secondo quanto esposto nella presente privacy policy.

Titolare del Trattamento (o Titolare)

La persona fisica o giuridica, l'autorità pubblica, il servizio o altro organismo che, singolarmente o insieme ad altri, determina le finalità e i mezzi del trattamento di dati personali e gli strumenti adottati, ivi comprese le misure di sicurezza relative al funzionamento ed alla fruizione di questo Sito. Il Titolare del Trattamento, salvo quanto diversamente specificato, è il titolare di questo Sito.

Questo Sito

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Servizio

Il Servizio fornito da questo Sito così come definito nei relativi termini (se presenti) su questo sito/applicazione.

Unione Europea (o UE)

Salvo ove diversamente specificato, ogni riferimento all’Unione Europea contenuto in questo documento si intende esteso a tutti gli attuali stati membri dell’Unione Europea e dello Spazio Economico Europeo.

Cookie

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Riferimenti legali

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Ultima modifica: 13 Maggio 2019

 

Si tratta di un modello terapeutico basato sui principi della terapia della Gestalt allo scopo di aiutare i terapeuti ad avere una guida nel loro lavoro. Con i bambini si utilizzano differenti tecniche creative, espressive e di gioco. Non si tratta di giocare e basta. Queste tecniche spesso diventano ponti verso il sé profondo dei bambini e consentono un'espressione efficace e potente.

Che cos'è: E' un modello terapeutico psicologico di intervento con bambini e adolescenti di grande semplicità, potenza ed efficacia.  Sviluppato da Violet Oaklander dagli anni '70, è anche un modo di intendere l'infanzia e l'educazione utile a insegnanti, educatori, genitori e a chiunque voglia rendere la crescita delle nuove generazioni più florida, piena e felice. 

Questo lavoro è applicabile a tutte le età compresi gli adolescenti (e anche gli adulti), e può essere usato in molti setting differenti

"Io non riparo bambini" dice Violet Oaklander "Ma lasciate che vi dica che cosa faccio:
Una cosa che faccio è aiutare il vostro bambino a sentirsi meglio con se stesso, 
a sentirsi più forte dentro e ad avere un senso del sé più chiaro.
Un’altra cosa che faccio e cercare di aiutare vostro figlio sentirsi più felice, 
più in pace nella vita e a fare più contatto col suo ambiente e con le persone nella sua vita.
Lavoro per aiutare vostro figlio ad esprimere le emozioni profonde, in particolare la rabbia, 
modi appropriati e sicuri.
Alcune di queste emozioni possono essere vecchie, sepolte, 
e creare problemi quando vengono tenute dentro molto a lungo.
Voglio anche dare al vostro bambino le capacità per esprimere le emozioni
che vengono nelle situazioni di ogni giorno in modo sano e inoffensivo.
A volte ho bisogno di fornire a vostro figlio/a la possibilità
di fare delle esperienze con aspetti di se stesso o di se stessa
che lui o lei hanno in qualche modo tagliato fuori, ristretto, bloccato.
Quando i bambini sono inibiti in questo modo, 
spesso tendono a bloccare il loro normale percorso di crescita,
che tende fisiologicamente al benessere e alla salute.
Il mio lavoro e aiutarli a tornare su quella strada.
Lavorerò con voi per aiutarvi a mettere limiti chiari per vostro figlio.
Questi limiti equi e congruenti sono importanti per il vostro bambino o per la vostra bambina
per trovare da soli i loro stessi confini.
Spesso come terapeuti usiamo molti strumenti,tecniche gestalt per raggiungere questi obiettivi
calibrati sugli interessi e sullo stadio di sviluppo del vostro bambino o bambina.
Queste tecniche creative ed espressive includono le arti grafiche, l’argilla,
la vasca della sabbia, i pupazzi, la musica, le messe in scena creative, e vari giochi.
Intanto che facciamo queste cose molto spesso i comportamenti e i sintomi che vi preoccupano
che sembra che debbano essere aggiustati svaniscono, scompaiono.
Se non recedono noi, voi e io, avremo bisogno di guardare più profondamente e velocemente
a che cosa stiamo facendo, o non facendo per fare in modo che questi comportamenti
e questi sintomi permangano."

https://gestaltplaytherapy.it/  http://www.vsof.org/

Bibliografia:

-Appunti personali di Gestalt Play Therapy Training
-The Handbook of Gestalt Play Therapy: Practical Guidelines for Child Therapists Di Rinda Blom
-Play Therapy Theory and Practice: A Comparative Presentation a cura di Kevin J. O'Connor, Lisa Mages Braverman, Lisa D. Braverman
-Il gioco diventa reale per gli adulti: misurare l'efficacia dei media delle arti espressive per i terapisti in allenamento usando l'approccio di Oaklander
-Peter Mortola, PhD Recensione Gestalt Vol. 23, n. 1 (2019), pagg. 67-83
-A che gioco Giochiamo?, Violet Oaklander

 

 

SOTTOTIPI

Il Carattere 1 utilizza il meccanismo di difesa della formazione reattiva e razionalizzazione. Il soggetto non si sente una persona abbastanza buona e brava, sopprime questo sentire  sforzandosi di divenire non bravo ma il migliore, in questo senso opera la formazione reattiva. Il soggetto non è consapevole di questo meccanismo specialmente a livello emotivo. Anche se la sua razionalità è molto sviluppata, è predominante l’azione con la quale compensa il suo vuoto emotivo. Votato in questa ricerca ossessiva della perfezione perde di vista tanti aspetti della realtà: il rilassarsi, il godersi la vita fino a diventare rigido, cronicamente irritato, dominatore, autoritario, esigente credendo di non sbagliare mai. La formazione reattiva si muove in modo diverso in base ai sottotipi:

Il conservativo reprime rabbia e aggressività per cui il soggetto appare agli altri una brava persona con buone intenzioni nascondendo il suo egoismo ma sentendo dentro di sé un accumulo di rabbia. . Anche l’egoismo è represso infatti agli altri appare corretto e generoso ma lui non è in contatto con la tendenza allo sfruttamento altrui. In generale reprime spontaneità dell’istinto con comportamenti adeguati alle buone intenzioni. Il sottotipo sociale  reprime sempre rabbia, appare più freddo, distante, dispensatore di una verità assoluta, a causa del meccanismo della razionalizzazione si pone su un piedistallo come dispensatore del verbo esercitando il suo potere. Nel sottotipo sessuale convive la minor repressione di sessualità e rabbia con forte moralismo, il soggetto si lascia travolgere dai suoi istinti per questo viene giudicato dagli altri come cattivo, la formazione reattiva allora blocca la percezione che il soggetto ha dei suoi sbotti di rabbia e egoismo. Nella terapia,  ad esempio alcune donne possono sentirsi al contempo  gran signore e prostitute. Questi soggetti, autoproclamandosi moralisti, diventano dominanti,

Il Carattere 2: utilizza ampiamente tre principali meccanismi di difesa: la rimozione, la confluenza, la fantasia. Nella rimozione, la persona agisce d’impulso anche se non è consapevole delle sue fantasie istintuali sottostanti; labile è il confine tra il sapere e il non sapere. Il soggetto, rimuovendo i  suoi bisogni, compensa amplificando emotivamente gli impulsi, ricercando gratificazioni  che non appagano mai sufficientemente e alimentando l’orgoglio e l’istrionismo. L’invidia è in formazione reattiva e trasformata in orgoglio per cui il bisogno d’amore diventa il  bisogno di dare amore. (Naranjo, 1996) Un altro meccanismo di difesa è la fantasia, il soggetto non vede la realtà, perché, piuttosto che rimanere nella normalità, nella routine, si immagina qualcosa di più soddisfacente. Tutto questo è un effetto dell’istrionismo che porta il soggetto a rappresentare in modo drammatico le emozioni del personaggio in cui si è identificato al fine di manipolare gli altri e di arrivare ai suoi scopi. (Naranjo, 2007) Nella confluenza il soggetto non riesce ad avere un’identità separata, risponde alle aspettative dell’ambiente, evita i conflitti e ricerca con l’altro uno stato di simbiosi. (Mazzei, 2008)

Il sottotipo conservativo è il più egocentrico, esige amore e attenzione da pochi prescelti verso i quali si comporta come un bambino viziato, è capace di sceneggiate di rabbia e di manipolazioni affettive, per amore rinuncia anche alla sua libertà personale. Vive molto di più nelle sue fantasie romantiche che nel mondo reale, non essendo consapevole del suo egocentrismo, esalta il suo valore, idealizza se stesso, convinto di non avere bisogno di fare nulla per essere amato e permettendosi di inveire sul partner se non soddisfa i suoi desideri, inoltre tende a inibire le autocritiche e il pensiero in genere. (Naranjo, 2007) E’ più schivo, meno splendente rispetto agli altri tre sottotipi, non ama stare troppo al centro della scena,  si ritiene  una perla preziosa per pochi. (Danesi, 2009). Il sottotipo sociale vuole essere amato da un vasto pubblico e per ottenere ciò deve brillare in posizioni di potere, è un arrivista sociale, canalizza la sua seduzione del divenire “qualcuno” che conta, nell’emergere anche dal punto di vista lavorativo. (Danesi, 2009) Usa il pensiero in funzione di ciò che emotivamente fa comodo pensare. (Naranjo, 2007). Il sottotipo sessuale è il più emotivo ed istrionico dei tre sottotipi, molto comune nelle donne che tendono a manipolare gli uomini con la dolcezza cercando di diventare irresistibili e indispensabili, tipico il loro confondere l’amore con le carezze perdendo di vista ciò che sentono veramente, non ammettendo di essere egoiste si autoidealizzano come generose.  A causa di un orgoglio accecante non percepiscono il loro bisogno d’amore che proiettano sull’altro: godono nel dare all’altro ciò che inconsapevolmente vorrebbero per loro. (Naranjo, 2007)

Il Carattere 3: i meccanismi di difesa usati sono: identificazionerepressionerazionalizzazionenegazione. Attraverso l’identificazione il soggetto fa suoi, valori, desideri, modelli esterni; attraverso la negazione il soggetto mette le mani avanti dichiarando che certi pensieri, sentimenti, desideri non gli appartengono per paura che qualcuno glieli attribuisca. (Naranjo, 1996) Attraverso la repressione il soggetto non è più in contatto col proprio sentire e i suoi bisogni personali, di conseguenza l’azione, l’efficienza, la razionalità prendono il predominio sulle emozioni, motivazioni  e sentimenti. La repressione separa il conscio dall’inconscio, il soggetto non è pienamente consapevole dell’esistenza di un inconscio rimosso, ma dall’esterno si avverte una mancanza di profondità, di autenticità, di veridicità: il carattere tre appare troppo controllato, troppo perfetto da sembrare quasi finto.

Il sottotipo conservativo si autorappresenta nell’immagine della “brava bambina”, super efficiente, molto competente, tendente  alla perfezione. E’ il sottotipo più controllato e più distaccato dalle emozioni, di conseguenza tende a somatizzare. Il sottotipo sociale si è costruito un immagine di successo e di affidabilità. E’ un arrivista sociale punta tutto sulla carriera anche a costo di tramare alle spalle dei concorrenti (Danesi, 2009).Il sottotipo sessuale si identifica con l’immagine del seduttore esteticamente impeccabile 

Il Carattere 4 : Naranjo (1996) rileva che il meccanismo di difesa più evidente è l’introiezione: il soggetto sembra avere introiettato la figura genitoriale autorifiutante che è la causa dell’odio che il soggetto prova per se stesso ed è  motore della ricerca di amore e approvazione dall’esterno. Quindi il solo modo che conosce  per ottenere quello che vuole dagli altri è porsi nello stato di bisogno. In Freud (1915) si è evidenziato questo meccanismo nell’elaborazione del lutto: si fa rivivere nel proprio mondo interno un persona che è venuta a mancare.  Un altro meccanismo connesso al precedente è il “rivolgimento contro sé “ o “retroflessione”, la rabbia è direzionata contro chi ha provocato la frustrazione ma anche verso se stessi  per via dell’introiezione  e  della svalutazione. (Naranjo, 1996; 2007)

Il sottotipo conservativo masochista é tenace, retroflette i suoi bisogni, è molto esigente verso se stesso a causa dell’introiezione di una figura materna sprezzante dalla quale non si è mai voluto separare, sperando di diventare  prima o poi degno d’amore. Sembra una persona che vuole bastare a se stessa, imita inconsciamente gli altri, sembra umile, ma desidera segretamente che i suoi sforzi vengano riconosciuti. (Naranjo, 2009).Il sottotipo sociale autofrustrante, è troppo bisognoso dell’altro per cui lo idealizza e lo invidia, svalutando se stesso e retroflettendo la rabbia. E’ il più emotivo dei tre sottotipi, assume il ruolo di vittima, abile nel provocare sensi di colpa agli altri, usa la maschera della sofferenza per ottenere l’amore. Nel sottotipo sessuale la facciata di arroganza, competitività, aggressività, provocazione nasconde il suo non stare bene  con se stessi, il suo vissuto da “povero me”, la sua svalutazione e  il meccanismo della retroflessione. L’odio segreto che queste persone provano per se stesse le porta a desiderare di essere chi loro invidiano alimentando sete di grandezza, competizione, arroganza;  inoltre utilizzano il meccanismo della svalutazione per negare la propria inferiorità e provocano l’ira degli altri per alimentare il loro masochismo. Sono i più impulsivi dei tre sottotipi, vivono un conflitto tra la volontà di reprimere la propria istintività e la voglia di compensare i propri desideri; rispetto agli altri sottotipi dove l’energia sessuale è bloccata qui è presente un impulso di superficie senza una libertà sessuale veramente profonda. (Naranjo, 2007; Danesi, 2009)

Il Carattere 5: Il meccanismo predominante è l’isolamento, interconnesso a uno più primitivo, la scissione dell’ Io. Il soggetto si distacca dalla vita emotiva e dagli affetti fino ad arrivare a un isolamento fisico dagli altri ed è portato a vivere ogni esperienza separata interponendo tra una e l’altra un vuoto e perdendo così di vista il contesto che dà un senso compiuto. Nell’infanzia è un po’ come se il carattere 5 avesse dimenticato un debolissimo legame con la madre e avesse così sviluppato l’isolamento e la distanza. Riguardo la scissione dell’Io convivono in lui un Io grandioso che si alterna ad un Io insignificante, queste due parti dell’Io non si conoscono e la persona è indotta a passare da una all’altra, a separare la sua visione della realtà e a percepire le cose in modo positivo e negativo contemporaneamente non diventando consapevole della contraddizione.  (Naranjo, 2007)

Il sottotipo conservativo è il più isolato e autistico, è portato ad idealizzare  la sua tana e di conseguenza idealizza anche se stesso (un esempio i racconti di Kafka). E’ attivo il meccanismo dell’isolamento: il soggetto sembra dimenticarsi del mondo per difendersi da eventuali dolori, frustrazioni e per proteggersi dall’invasione dei desideri altrui.  Fa di tutto per nascondersi, per diventare invisibile anche a se stesso.Il sottotipo sociale, oltre al meccanismo dell’isolamento e della scissione utilizza l’ idealizzazione primitiva, è la  tendenza a creare dei totem, a rendere alcune persone quasi divine, questo li porta a vedere sempre il meglio degli altri e a svalutare se stessi  e chi non è  all’altezza dei totem. Il carattere 5 oscilla  contemporaneamente nell’identificazione tra immagine grandiosa e denigrata e concepisce  il mondo come  abitato da pochi esseri speciali e da tanta gente senza valore e poco interessante.Il sottotipo sessuale è un romantico: da una parte è alla ricerca d’amore, dall’altra ne sente il vuoto, la mancanza. Come nel sottotipo sociale l’idealizzazione è la ricerca del totem, quello sessuale ricerca un ideale d’amore che affonda le sue radici nell’idealizzazione della donna. (Naranjo, 2007)

Il Carattere 6: Un meccanismo molto usato da tutti i caratteri ma tipico del 6 è la proiezione Parti di sé, pensieri, sentimenti ritenuti inaccettabili vengono attribuiti agli altri. Può accadere che il soggetto non riconosca neppure di avere un atteggiamento di autoaccusa, credendo che le accuse giungano da fuori (proiezione del Super Io), mentre nella proiezione dell’Es il soggetto attribuisce ad altri i propri impulsi. (Naranjo, 1996) La proiezione serve a questo carattere per alleviare il senso di colpa di cui soffre costantemente, l’autoaccusa nasce dal  “meccanismo di identificazione con l’aggressore” ben descritto da Anna Freud (1936). Il 6, incorporando l’autorità, (un giudice, un nemico interiore) vuole smorzare la sua condanna  ma alla fin fine tende a credere alle svalutazioni e a cedere alle richieste del suo aggressore interno. Si alimenta cosi la fantasia che la parte accusata sia molto pericolosa se lasciata in libertà e senza i dovuti controlli, in realtà, sarebbe giusto che il soggetto sperimentasse che non rischia di impazzire se si lascia andare di più.

Il sottotipo conservativo è timido, riservato, insicuro, il più pauroso dei tre sottotipi, il meccanismo di identificazione con l’aggressore lo induce a boicottarsi e a svalutarsi, inoltre proietta l’istanza accusatrice sentendosi cosi criticato, giudicato dal mondo. (Naranjo, 2007).Il sottotipo sociale  ha interiorizzato un tribunale e si appella a norme, leggi, ideali più che a un’autorità umana, può idealizzare l’aggressore interno con cui si è identificato. Non riesce a concretizzare i suoi progetti e le sue intenzioni. (Danesi, 2009).Il sottotipo sessuale proietta la sua  parte interna aggredita, per cui quando si trova sotto pressione o impaurito aggredisce e accusa gli altri. Non essendo  pienamente in contatto con la sua paura la sfida continuamente, buttandosi anche in imprese ad alto rischio. 

Il Carattere 7: usa diversi meccanismi di difesa: l’idealizzazione, la razionalizzazione, l’ipomania, la sublimazione, la regressione. La razionalizzazione serve al 7 per coprire le vere motivazioni delle loro azioni, ricorrendo ad argomentazioni, a ragioni valide  per giustificare il suo indulgere sui desideri e impulsi, così facendo soddisfa il Super Io. La razionalizzazione sta alla base dell’idealizzazione del Sé (da cui deriva il narcisismo), della madre, del mondo e delle persone significative per lui. La sublimazione invece lo induce a trasformare i suoi istinti in cose utili socialmente, non gli permette inoltre, di capire che le sue azioni sono dettate da suoi bisogni  e non  come lui crede dal suo altruismo. La sublimazione quindi spiega anche il fatto che questo carattere viva nella fantasia sostituendo progetti, immagini, al loro obbiettivo reale. Il meccanismo della regressione viene usato per evitare le frustrazioni presenti e rifugiarsi nell’infanzia fino all’utero materno, attraverso l’ipomania invece, sostituiscono la tristezza e il dolore del momento presente con il piacere e l’allegria. (Naranjo, 1996; 2007)

Il sottotipo conservativo appare come il più affettuoso dei tre, invece è il più cinico, opportunista, autoindulgente, usa la razionalizzazione per permettersi ciò che vuole  e proietta una buona immagine di sé per i suoi scopi. Idealizza la madre che rappresenta i valori più elevati  ed è un donnaiolo che ricerca nelle donne l’amore femminile, l’amore materno. Tra i tre sottotipi è quello più legato alla famiglia e con un po’ di più di senso del dovere. (Danesi, 2009)Il sottotipo sociale è sognatore, fantasioso, camuffa il suo egoismo con la calorosità, idealizza gli altri, in particolare la figura paterna.Il sottotipo sessuale idealizza se stesso, in particolare il suo bambino interiore e si autopromuove per ottenere dall’esterno conferme, gratificazioni relative ai suoi talenti e qualità. E’ il più narcisista, ama intrattenere parlando di sé, pavoneggiandosi come una persona che sa stare bene al mondo, superiore alla media,  interessante e  colta.  (Naranjo, 1996)

Il Carattere 8: Questi soggetti non sembrano usare le difese  perché appaiono più liberi di altri, si concedono la rabbia, vivono intensamente la sessualità, non inibiscono i loro impulsi, Reich (1973) nel carattere fallico – narcisista spiega questa caratteristica come una difesa dalla dipendenza e passività. Infatti si difendono reprimendo il loro bisogno d’amore, di tenerezza, così facendo si induriscono. I meccanismi di difesa  più utilizzati da questo carattere sono la negazione e la desensibilizzazione; una opera più a livello cognitivo sopprimendo i sensi di colpa dati dal suo atteggiamento sprezzante verso gli altri e reprime l’intuizione (disinteresse per la psicologia degli altri), l’altra agisce più a livello sensoriale e affettivo e ha a che fare con l’annullamento del dolore fisico, emotivo e la paura. A livello psicologico, accade che le situazioni di rischio si trasformino in eccitamento, sfida, attraverso un atto di sadismo verso se stessi, in pratica il soggetto ha rinunciato ad amarsi e a ricevere amore dagli altri. La desensibilizzazione induce questo carattere a invertire i valori tradizionali di modo che le nefandezze che compie abbiano sempre un fine di giustizia e lui risulti sempre  dalla parte dei ‘buoni’, questo meccanismo potrebbe essere descritto come  controidentificazione, (contribuisce la sua indole ribelle), in pratica è una identificazione inversa con ciò che genitori e società predicano. Rispetto al carattere quattro che introietta oggetti cattivi come corpi estranei, il carattere otto attraverso controidentificazioni mette fuori di sé ciò che non vuole .

Nel sottotipo conservativo la desensibilizzazione è più evidente, è il più duro, il meno emotivo dei tre sottotipi, è il più egoista  e il più aggressivo perché tutta la sua energia è impiegata per la sopravvivenza ad ogni costo, abile nel mercanteggiare  al fine di ottenere il massimo dei vantaggi. (Naranjo, 2007) Un’immagine che rappresenta bene questo soggetto è il cavaliere solitario, chiuso in sé, taciturno. Il sottotipo sociale è un po’ più compassionevole del conservativo, leggermente più sensibile, in particolar modo quando assiste ad un ingiustizia diventa empatico e solidale. (Naranjo,  2007) E’ più socievole, più aperto all’altro ma lui rimane l’autorità indiscussa. Il sottotipo sessuale è tra i tre il più emotivo anche se naturalmente non avverte i dolori fisici, è in grado di reggere le fatiche, i lavori duri, le malattie, le guerre. Vive in uno stato di sfida continua mettendo a serio pericolo la sua vita con sfacciataggine e ottimismo. (Naranjo, 2007) Un’immagine che lo rappresenta può essere quella di un soldato mercenario. 

Il  Carattere 9: Sono presenti i seguenti meccanismi: deflessione, confluenza, giovialità ipomaniacale. La deflessione (in questo caso si può chiamare semplicemente distrazione) è un  meccanismo dell’interruzione del contatto che il  9 adotta verso se stesso e verso gli altri, ad esempio sviando, distogliendo l’attenzione da emozioni intense, non rispondendo alle domande, parlando in astratto. Così divaga, si perde in cose non importanti o si butta nell’azione mosso da una visione della vita semplicistica e concreta. Il 9 può usare la giovialità ipomaniacale come difesa per evitare emozioni negative e per nascondere la depressione. La confluenza  fa in modo che il soggetto si identifichi con gli altri; idee, esigenze altrui diventano le sue adattandosi facilmente all’altro, proprio come avviene nel rapporto simbiotico madre-figlio. (Naranjo, 1996; 2007)

Il sottotipo conservativo si anestetizza molto più degli altri tre sottotipi, il sociale è più attivo ma il suo fine è sempre quello di mantenere la pace, il sessuale mette la sua energia nella sessualità ma rispetto all’otto sessuale è più monogamo e tranquillo, in generale i tre sottotipi hanno  una fisicità più morbida, sono simili all’otto ma più smorzati.

Igor Vitale, Vincenzo Fanelli, Almaas Alì, Beesing Maria, Nogosek Robert, O’ Leary Patrick, Chabreuil Fabien e Patricia,Cusani Maurizio,Erba Marco, Fumagalli Tiziana, Hey David, Lapid-Bogda Ginger, Messina Sergio, Tonin Enzo, Ouspensky Pëtr,Palmer Helen, Pangrazzi Arnaldo, Riso Richard, Riso Richard,Rohr Richard, Ebert Andreas, Tallon Robert, Sikora Mario, Tennenbaum Sylvia, Laugero Dominique, Cavé Françoise, Van de Wetering Willem Jan, ollmar Klausbernd, Webb Karin, Giovanni Paolo Quattrini

 

"Il cambiamento è la costante di tutto.Il fatto che le persone cerchino di non cambiare è innaturale. Malgrado tutte le indicazioni scientifiche, crediamo che nella vita tutto sia per sempre. Ma il cambiamento consente di sentire che in ogni momento possiamo avere una nuova vita (cit. Grey's Anatomy). Gli Istinti, le Sensazioni, i Bisogni e le Emozioni in interazione con l'ambiente e l’evidenza che la psiche non é separata dalla parte somatica. Noi siamo e funzioniamo come una totalità"

Le credenze sono le fondamenta della personalità: definiscono il tuo valore o la sua mancanza, il tuo potere o la mancanza di potere, la tua competenza o incompetenza, il tuo essere fiducioso o sospettoso, socievole o asociale, autonomo o dipendente, flessibile o tendente a giudicare, trattato con rispetto o come vittima, amato o odiato.

Le credenze hanno conseguenze a lungo termine, sia positive che negative, nella vita delle persone; influiscono sull'umore, le relazioni, le prestazioni lavorative e l'autostima, sulla salute fisica e anche sulla sfera religiosa e spirituale. Prendendo in considerazione tutto questo, è imperativo sapere come cambiare le credenze che ci auto-sabotano in credenze che ci supportano. PSYCH-K® tratta proprio di questo. Per capire come identificare e cambiare le credenze, è necessario conoscere un po' di più come lavora il nostro cervello. Più l'esperienza (di solito traumatica) è carica da un punto di vista emozionale, più facilmente sarà immagazzinata per essere utilizzata come riferimento. La mente conscia é volitiva, risponde all’ambiente, fa poche cose alla volta; quella subconscia (o non consapevole) agisce come pilota automatico, regola il corpo, è spontanea, ripetitiva e abitudinaria, fa tante cose insieme. 

L’epigenetica è una branca di studi che si occupa dei cambiamenti che influenzano il fenotipo senza alterare il genotipo. Ciò che siamo non è già scritto e racchiuso nel nostro genoma, ma, come è stato ampiamente dimostrato, è determinato da un processo di interazione dinamica tra il genoma e il nostro ambiente. Le esperienze fatte nell’ambiente quotidiano sarebbero, infatti, in grado di modellare l’attività dei geni, attraverso le cosiddette modificazioni epigenetiche, e quindi le relazioni tra genotipo, fenotipo e ambiente sarebbero governate da simili processi molecolari.

L’epigenetica è definita dal Dizionario Treccani “lo Studio delle modifiche chimiche, a carico del DNA o delle regioni che lo circondano, che non coinvolgono cambiamenti nella sequenza dei nucleotidi. Tali modifiche regolano l’accesso dei fattori di trascrizione ai loro siti di legame sul DNA e regolano in modo diretto lo stato di attivazione funzionale dei geni. Poiché l’esperienza ambientale modula i livelli e la natura dei segnali epigenetici, essi sono considerati fondamentali nel mediare la capacità dell’ambiente di regolare il genoma. L’e. svolge un ruolo fondamentale in tutti i processi di riorganizzazione o ristrutturazione neurale, compresi quelli che presiedono alla plasticità cerebrale”.
L’epigenetica ci insegna che a fare la differenza non è solo il patrimonio genetico di una persona, ma il modo in cui “si esprime”.
Si tratta del processo attraverso cui l’informazione contenuta in un gene – costituita di DNA – viene convertita in una macromolecola funzionale, che tipicamente è una proteina.Questo può modificare significativamente ogni ambito della nostra vita. L’ambiente, se opportunamente modulato, può diventare una terapia.

Nel gatto 3 mesi nell’uomo ci sono strutture del snc che continuano a cambiare fino ai 25 anni, ed altre per tutta la vita.
I neuroni hanno tanti rami e sinapsi che si incontrano per trasferire messaggi. Il cervello, come le persone e tutti gli esseri viventi, ha bisogno di stimoli. Studiare l’ambiente è interessante, perché se è ricco di stimoli, di spazio, di libertà, di vita sociale, di musica, se si nutre dei sensi, ripara le carenze soprattutto se si è piccoli (esperimento bambini prematuri Mozart cambia il metabolismo e il bimbo consuma meno energia).

Ad esempio il Nobel 2014 per la Medicina ha studiato le mappe mentali dell’ippocampo, il gps dei taxisti di londra che imparano 25000 strade per dare l’esame. Abbiamo una biblioteca di saggezza dentro di noi, non solo di memoria. Inoltre è fondamentale ricordare che gli esseri umani sono animali sociali, più di altre creature viventi.

Se sappiamo come funziona il cervello possiamo trasformare tante cose: l'apprendimento e la concentrazione, i pensieri caotici e ansiosi fino ai traumi (come ci insegna la Somatic Expericencing).
 
 
Forse abbiamo imparato cose utili a sopravvivere ma possiamo decidere cose nuove. Le credenze ci sono servite e possiamo cambiare con un linguaggio adeguato perché il subconscio ha un altro linguaggio rispetto alla mente conscia.Sapere che un animale non è pericoloso non sempre vuol dire essere tranquilli. Sapere è una cosa, essere è diverso. 
Impariamo in tre modi: sbagliando, imitando e giocando, ripetiamo e facciamo esperienza. E quando l’esperienza è legata a una forte emozione produce un cambiamento durevole. Come abbiamo studiato con la pratica di EMDR l’integrazione emisferica è fondamentale.
Ho una passione per il significato delle parole..
“De-cidere” significa “tagliar via”, e quindi anche diventare genitori di se stessi e dire al nostro bambino (sistema limbico), di credere a un’altra cosa.Quindi possiamo capovolgere una serie di falsi miti su come siamo fatti individualmente e collettivamente. Se cambiamo paradigma il cambiamento può essere semplice.

Le convinzioni auto-limitanti creano comportamenti auto-sabotanti che influenzano la qualità della vita. Il focus è diretto a cambiare le convinzioni. Le nostre credenze sono i predecessori molti comportamenti, sentimenti e interpretazioni che sperimentiamo nella nostra vita. 

"Rome wasn’t build in a day", e così la nostra vita. Ognuno di noi è un individuo complesso e unico. 

NON sostituisce diagnosi mediche, terapia farmacologica, chirurgia, radiazioni o altri interventi medici convenzionali o assistenza per la salute mentale. Esami medici adeguati e valutazioni diagnostiche da parte del medico o di altri professionisti della salute mentale sono un aspetto importante per il benessere.

Origini: Robert M. Williams, M.A. è il creatore di PSYCH-K® e il suo impegno personale è nell'aiutare le persone a scoprire la loro grandezza e a ottenere la pace che ricercano. Per ulteriori informazioni, visita il sito ufficiale di PSYCH-K®: www.psych-k.com

Un ringraziamento a Duccio Locati e Silvia Pautasso, che la parte più saggia di me ha individuato per intraprendere e continuare ogni giorno il mio percorso. Per contattarli https://www.ieyes.org/ 

 
Bibliografia:
-Appunti corsi Psych-K®
-Il Cervello Anarchico, Enzo Soresi
-La Biologia delle credenze, Bruce Lipton
-Epigenetica il DNA che impara, Ernesto di Mauro
-L'Eredità Flessibile, Sharon Moalem
-La Metamorfosi Terapeutica, Richard Bandler John Grinder 
-Manuale Pratico di Kinesiologia, Jean Claude Guyard
-Usare il Cervello per Cambiare, Richard Bandler
 

 

Ogni evento vissuto da bambini può lasciare profonde ferite psicologiche e spirituali: conflitti e situazioni che, sebbene appartengano al passato, restano nell’inconscio plasmando la nostra personalità e continuando ad esercitare la loro influenza nel quotidiano.

All’inizio siamo egocentrici, abbiamo pensiero magico, crediamo che la morte non esista e che le conseguenze degli eventi siano prevedibili e dipendano da noi. Vorrei aver avuto il coraggio di viver e la mia vita-  vorrei non aver lavorato tanto- vorrei aver avuto il coraggio di esprimere i miei sentimenti- Avrei voluto rimanere in contatto con i miei amici- Avrei voluto essere più felice...alcune frasi più ricorrenti nelle persone rispetto alla propria vita ed ai rimpianti e rimorsi. 

Non è possibile, non è giusto, non ci credo, sono frasi tipiche del bambino. Nell'adulto c'è un conflitto testa/ cuore cioè tra adulto e bambino che tiranneggia e non vuole rinunciare e un adulto intransigente e rigido.

Ci sono vari tipi di cinema: del passato(da quanto tempo..), del futuro (farò..), della fantasia(papà mi ama, divento un gande medico ecc,), della lamentela (nemici che si mettono fra voi e la vostra felicità), della spiegazione (Causa-Effetto), delle ipotesi (se solo avessi/avessero…)

Se la terapia è una relazione che nasce con il maternage e con il sostegno e poi si trasforma in autosostegno, bisogna aiutare le persone a diventare capaci di consolarsi e rassicurarsi da sole. Per impararlo ci vuole un grande sacrificio narcisistico.

Quando un paziente ha bisogno e mi chiede aiuto, io chiedo perché lo sta chiedendo a me, come posso aiutarlo, di provare a immaginare come può aiutarlo, cosa può fare per lui o per lei. Una persona esce dalla seduta con quello che ha dato non con quello che ha preso. E dando interesse a quello che dice scopre l’interesse che è in lui. Il terapeuta usa l’interesse del paziente per se stesso per farlo interessare a sé fino a che prende interesse per sé. L’obiettivo del paziente è l’amore per se stessi. Alla fine può rimanere un rapporto personale. Ma il terapeuta è il ponte fra il paziente e se stesso. (cit. Paolo Quattrini)

Le aspettative sono idee, fantasie che ci facciamo sull’altro. Ogni volta che ci creiamo delle aspettative, ci mettiamo in lista di attesa per la delusione. La delusione è qualcosa che facciamo noi in base alle nostre aspettative. Pensiamo ai bambini che devono soddisfare le aspettative dei genitori e viceversa.Partiamo dal presupposto che quella parte del cervello che chiamiamo “mammifero”, o sistema limbico, o cuore ha un problema. Perché il “ti amo perché ho bisogno di te” è un’affermazione solo del bambino interno che avete e che spostate sul mondo, sugli altri, quando l’unico luogo dove questo accade è tra genitore e figlio, mentre nell’età adulta con gli altri adulti dovrebbe essere “ti amo ma non ho bisogno di te”. L’altro dovremmo cercarlo per bisogno d’amore non per necessità. Cercarlo non perché sia necessario il suo amore, a differenza di quello dei genitori. Il problema è che cerchiamo l’altro perché speriamo che colmi tutte o molte delle nostre necessità passate, presenti e future. E se la nostra vita non sia determinata tanto dalla nostra infanzia ma dal modo in cui abbiamo imparato a immaginarla?

Alla base del nostro colorare il mondo c’è il bisogno di essere riconosciuti come soggetti amabili. Chi non lo sperimenta ha difficoltà a muoversi nel mondo. L’amore per i genitori nasce dal fatto che ci garantiscono l’esistenza e l’amore dei genitori viene valutato dal fatto che i genitori tengano quel comportamento che lui/lei si è immaginato. Il bimbo non può pensare che i genitori sbagliano, non lo può pensare, può solo sentirsi non amabile. Siccome vive in un mondo imperfetto ha la percezione che le imperfezioni che il mondo gli mostra derivano dal fatto che lui è imperfetto. E così si sforza di adattarsi al mondo per sforzarsi di essere come i genitori credono che lui sia. Deve disimparare che l’affetto non c’entra. Le persone si comportano così per il loro carattere ma la gente così com’è non può piacere a tutti. Ciò che abbiamo sviluppato nel tempo può essere solo funzionale nel qui ed ora. Perché mentre il bambino ha la necessità di star lì, l’adulto se vuole è autonomo e può scegliere se vuole o non vuole e può soddisfare i suoi bisogni da solo e incontrare l’altro per piacere Differenza fra necessità e amore.

Come mi hanno aiutato a vivere? Come me lo hanno impedito?
A volte i vostri genitori vi chiedono di restare ancora bambini, a volte vi avranno chiesto di essere precocemente adulti. In entrambe i casi voi avete accolto questa richiesta o vi siete opposti, esattamente come i bambini, avete raccolto una sfida.
L’influenza dei genitori ha avuto il suo tempo per essere esercitata dalla nascita alla pubertà…
Ci sono i patriarcati dove la donna è sottomessa e i matriarcati dove gli uomini sono senza forza, o famiglie molto conflittuali ed allora ci identifichiamo in ruoli e giochi di potere.
Guarire quella mamma e quel papà introiettati porta i pazienti a diventare genitori di se stessi e di conseguenza anche dei figli che hanno o avranno.

In riferimento alla teoria di MacLean e i tre cervelli (vedere sezione sito "due emisferi e tre cervelli") il sistema LIMBICO-EMOZIONALE comprende: bambino, cucciolo, mammifero, affettività, materno, amore compassionevole, agape. Il vero re è l’ultimo dei servi, uno saggio che usa i suoi poteri per dare soddisfazione al popolo. Né la mente né la coscienza sanno qual è la strada, ma il cuore, purchè il bambino interno non sia un tiranno. La coscienza ha il difficile ruolo di essere madre e padre dell’organismo e di assumersi la responsabilità, di proteggere e dare direzione. 

La maggior parte delle persone portano un problema con le cose o con le persone e non si rende conto che cose e persone attivano io-me (mondo interno).
Il primo passo è l’interiorizzazione del conflitto, cioè capire che per salvare l’istanza narcisistica ci facciamo del male nel mondo interno e che l’errore parte dalla coscienza e di quanto ha dato spazio ad uno dei tre cervelli(troppa prepotenza e territorialità, troppo bambino interno, troppo genitore interno).
MONDO INTERNO-IO/ME: rapporto tra coscienza e gli altri tre
MONDO DELLE COSE- IO/ME-LE COSE: lavoro, successo, oggetti ecc.
MONDO DELLE PERSONE- IO/ME-IO-TU: c’è chi tratta gli altri come cose controllandole, seducendole, o scambiando IO/TU, che è sano

5 ferite del bambino

L'Abbandono
Ci sarà una costante attenzione alla carenza, che porterà chi ne ha sofferto ad abbandonare il suo partner o i suoi progetti quando ancora è presto, per paura di essere chi verrà abbandonato. È una sorta di “ti lascio prima che sia tu a lasciare me”, “nessuno mi appoggia, non posso sopportare tutto questo”, “se vai via, non tornare”. Chi subisce l’abbandono (di solito dal genitore dell’altro sesso), indosserà la maschera del fuggitivo, come tentativo di ripristinare il proprio potere e volere. Parlerà in modo non incisivo per rimarcare la non presenza, non prenderà l’iniziativa.
MASCHERA:dipendente. Occhi: tristi. SGUARDO: magnetico. VOCABOLARIO: “assente”, “solo”, “non reggo”, “mi mangiano”, “mi stanno col fiato sul collo”.
CARATTERE: Vittima. Empatico. Bisogno di presenza, di attenzione soprattutto di sostegno. Difficoltà nel fare o nel decidere qualcosa da solo. Chiede consigli. Voce infantile. Difficoltà a sentirsi dire di no (ad accettare un rifiuto). Tristezza. Piange facilmente. Attira la pietà. Un giorno è allegro, un giorno è triste. Si aggrappa fisicamente agli altri.
MASSIMA PAURA: la solitudine.
Quando si attiva la ferita da ABBANDONO, indossi la maschera del dipendente. Essa ti fa diventare come un bambino piccolo che ha bisogno di attenzione, che la cerca piangendo, lamentandosi, o sottomettendosi a ciò che accade, in quanto credi di non potercela fare da solo. Tale maschera ti fa fare l’impossibile per evitare di essere lasciato, o per ottenere maggiore attenzione. Può addirittura convincerti ad ammalarti, o a diventare vittima di vari problemi, pur di ottenere il supporto o il sostegno che cerchi. Il dipendente ama fare l’indipendente e dire, a chi gli presta ascolto, quanto sta bene da solo, e che non ha bisogno di nessuno. La persona che soffre di abbandono alimenta la sua ferita ogni volta che si abbandona un progetto che le stava a cuore, ogni volta che si lascia andare, che non si occupa abbastanza di sé, che non si concede l’attenzione di cui ha bisogno. Fa paura agli altri aggrappandosi troppo a loro, e cosi facendo fa del suo meglio per perderli, trovandosi nuovamente sola. Fa soffrire molto il suo corpo, creandosi delle malattie allo scopo di attirare l’attenzione. La ferita da ABBANDONO è in via di guarigione quando ti senti bene anche da solo, e cerchi meno l’attenzione altrui. La vita è meno drammatica. Hai sempre più voglia di cominciare progetti nuovi’ e puoi continuare anche se altri non ti appoggiano.

Il rifiuto
Essendo una ferita molto profonda, implica il rifiuto interiore,ciò che abbiamo vissuto, i nostri pensieri e i nostri sentimenti. Può influire su molteplici fattori, come il rifiuto dei genitori, della famiglia o di se stessi. Genera sentimenti di rifiuto, pensieri negativi, come quello di non essere desiderati e porta alla svalutazione di se stessi. La persona che soffre questa dolorosa esperienza sente di non meritare l’affetto né la comprensione di nessuno e si isola nel suo vuoto interiore per paura di essere rifiutato. È probabile che, se avete sofferto di questi problemi durante l’infanzia, sarete persone “sfuggenti”. Per questo motivo, è indispensabile lavorare sul proprio timore, sulle proprie paure interiori e sulle situazioni che generano panico. Non sentirsi in diritto di esistere con il genitore dello stesso sesso.
MASCHERA: fuggitivo. Occhi con un’espressione di paura, o con l’impressione che ci sia una maschera intorno agli occhi. VOCABOLARIO: “una nullità, niente, inesistente, scomparire”.
CARATTERE: distaccato dalle cose materiali, perfezionista, intellettuale, passa attraverso fasi di grande amore alternate a odio profondo. Non crede di aver il diritto di esistere; dificoltà sessuali. Si crede uno assoluto, senza valore. Cerca la solitudine; evanescente, ha la capacità di rendersi invisibile. Trova vari modi per fuggire; facilmente si esilia sul piano astrale. Si crede incompreso; difficoltà nel lasciar vivere il proprio bambino interiore.
MASSIMA PAURA: il panico. Predisposto all’anoressia. Il fuggitivo ha una voce spenta, debole;
Il fuggitivo non ama particolarmente la danza. Quando balla, si muove poco, in modo evanescente, per non farsi notare. Ciò che ne emana, è un “non guardatemi troppo”;
Quando si attiva la ferita da RIFIUTO, si vuole fuggire dalla situazione o dalla persona che si crede essere responsabile del rifiuto, per paura di essere colti dal panico e sentirsi impotenti. Tale maschera può anche convincerci a diventare invisibili, ritirandoci in noi stessi con la credenza di non essere abbastanza importanti per prendere il proprio posto, di non avere diritto ad esistere come tutti gli altri. Il fuggitivo dà ad intendere che si occupa di sé e degli altri, per non sentire i vari rifiuti vissuti. La persona che soffre per il rifiuto alimenta la propria ferita ogni volta che si dà dell’ incompetente, del buono e nulla, che pensa di essere del tutto inutile nella vita altrui, ed ogni volta che fugge via da una situazione.La ferita da RIFIUTO è in via di guarigione quando prendi sempre di più il posto che ti compete, quando osi affermare te stesso. Inoltre, se qualcuno pare dimenticare che esisti, riesci ad essere comunque a tuo agio. Ti accadono molto meno situazioni in cui temi di essere colto dal panico.

L’umiliazione
Questa ferita si genera quando sentiamo che gli altri disapprovano ciò che facciamo e ci criticano.Potreste anche generare questo problema nei vostri figli dicendo loro che sono maleducati, pesanti e cattivi, così come se esponete i loro problemi davanti agli altri: questo distrugge l’autostima infantile. In questo modo, per difendersi si potrebbe assumere un atteggiamento da “tiranni” ed egoisti, e arrivare ad umiliare gli altri come scudo per proteggersi. Se avete vissuto queste esperienze, dovrete lavorare sulla vostra indipendenza, sulla vostra libertà, sulla comprensione delle vostre necessità e dei vostri timori, così come sulle vostre priorità. Tra il primo e il terzo anno, con il genitore che si è occupato dello sviluppo fisico. Di solito è la madre. Mancanza di libertà. Sentirsi umiliato dal controllo di questo genitore.
MASCHERA: masochista. Occhi: spalancati e innocenti. VOCABOLARIO: “essere degno, vds.indegno".
CARATTERE: spesso si vergogna di sé e degli altri o ha paura che gli altri si vergognino di lui. Conosce le proprie necessità ma non le ascolta. Si fa carico di troppe cose. Mantiene il controllo su tutto per evitare la vergogna. Si crede infimo rispetto agli altri. Empatico. Fa del suo meglio per non essere libero, in quanto “essere libero” significa “illimitato”. Se è senza limiti, ha paura di straripare. Gioca a fare la mamma. Ipersensibile. Punisce se stesso, credendo di punire l’altro. Prova un senso di disgusto e spesso vergogna sul piano sessuale, ma è sensuale,e non ascolta i propri bisogni sessuali. Compensa e si gratifica con il cibo.
MASSIMA PAURA: la libertà.
Quando si riattiva la ferita da UMILIAZIONE, indossi la maschera del masochista. Questa ti fa dimenticare i tuoi bisogni così da pensare soltanto a quelli altrui e diventare una brava persona, generosa, sempre pronta a rendersi utile, anche al di là dei tuoi stessi limiti. Fai in modo di caricarti sulle spalle responsabilità e impegni di gente che pare avere difficoltà nel rispettare ciò che deve fare, e questo ancor prima che te lo chiedano. Fai del tuo meglio per renderti utile, sempre per non sentirti umiliato, sminuito. Così facendo fai in modo di non essere libero, cosa che sarebbe così importante per te. E’ bravissimo a dire e a pensare che va tutto bene, e a trovare scusa per situazioni o persone che l’hanno umiliato. Chi soffre di umiliazione alimenta la propria ferita ogni volta che si sminuisce, che si paragona agli altri sminuendosi. Si umilia indossando abiti che non gli stanno bene, e sporcandoli. Fa soffrire il corpo dandogli troppo cibo da digerire e da assimilare. Si fa soffrire assumendosi responsabilità altrui, il che lo priva della sua libertà e del tempo da decidere a se stesso.La ferita da UMILIAZIONE è in via di guarigione quando ti concedi il tempo di verificare le tue necessità prima di dire di sì agli altri. Ti fai carico di molte meno cose, ti senti più libero. Smetti di creare dei limiti per te stesso. Sei anche capace di fare domande senza sentirti uno che disturba, se non addirittura un rompiscatole.

Il tradimento e la sfiducia
Questi sentimenti sorgono quando un bambino si è sentito tradito, specialmente da uno dei suoi genitori, che non ha rispettato le promesse fatte. Questo fa sì che la sfiducia che deriva da questo problema, possa trasformarsi in invidia e in altri sentimenti negativi, come la sensazione di non meritare le cose promesse o ciò che gli altri hanno. Aver sofferto di questi problemi durante l’infanzia crea persone sospettose e che vogliono sempre tenersi tutto stretto. Se durante la vostra infanzia avete sofferto una situazione simile, è probabile che avvertiate la necessità di esercitare un certo controllo sugli altri, che si giustifica solitamente con un carattere forte. Queste persone confermano i loro errori per il modo in cui agiscono. Hanno bisogno di lavorare sulla pazienza, sulla tolleranza e sul saper vivere, ad affidare le responsabilità. Fra i due e i quattro anni di età, con il genitore di sesso opposto. Violazione della fiducia o aspettative non corrisposte nella connessione amore/sessuale. Manipolazione.
MASCHERA: controllore. CORPO: esibisce forza e potere. SGUARDO: Intenso e seducente. Coglie tutto in un’occhiata. VOCABOLARIO: “hai capito lasciami fare da solo, lo sapevo, fidati di me, non mi fido di lui”.
CARATTERE: si crede molto responsabile e forte. Si sforza di mantenere gli impegni oppure non mantiene le promesse per vendicarsi, ha molte aspettative. Sbalzi d’umore. Convinto di aver ragione, cerca di convincere l’altro. Impaziente, intollerente, comprende e agisce rapidamente. Dà ottime prestazioni per farsi notare. Si confida con difficoltà. Non mostra la propria vulnerabilità..
MASSIMA PAURA: dissociazione, separazione, rinnegamento. E’ in grado di controllarsi quand’è occupato, ma poi perde il controllo. Il controllore ha una voce forte, che si sente da lontano. Il controllore prende molto spazio.
Quando vivi la ferita da TRADIMENTO, indossi la maschera del controllore che ti fa diventare diffidente, scettico, in guardia, autoritario e intollerante, a causa delle tue aspettative. Fai di tutto per mostrare di essere una persona forte, soprattutto che non si lasciano influenzare dagli altri.Questa maschera ti fa fare cose incredibili pur di evitare di perdere la tua reputazione, dimentichi i tuoi bisogni, e fai quello che fai perché gli altri ti pensino affidabile. Il controllore è convinto non aver paura di nessuno. Si punisce facendo tutto da solo, perché non ha fiducia negli altri e non delega nulla. La ferita da TRADIMENTO è in via di guarigione quando non vivi più tante emozioni nel momento in cui qualcuno o qualcosa disturba i tuoi piani. Molli la presa più facilmente. Preciso che mollare la presa significa smettere di restare aggrappati ai risultati, smettere di volere che tutto avvenga secondo i nostri piani. Quando sei molto fiero di te in seguito a una tua impresa, puoi essere a tuo agio anche senza il riconoscimento altrui.

L’ingiustizia
Ha origine nei contesti in cui le persone che si occupano dei bambini sono fredde ed autoritarie. Durante l’infanzia, le esigenze esagerate e che passano i limiti generano sentimenti di inefficienza e di inutilità, tanto quando si è bambini come quando si è adulti. La conseguenza diretta sulla condotta di chi ne ha sofferto sarà la rigidità, poiché queste persone cercheranno di essere molto importanti. È probabile, inoltre, che si sia creato un fanatismo per l’ordine e per il perfezionismo, così come l’incapacità di essere sicuri sulle decisioni che si prenderannotra i quattro e i sei anni di età, con il genitore dello stesso sesso. Dover fornire prestazioni elevante ed essere perfetto. Blocco dell’individualità
MASCHERA: rigido. CORPO: diritto, rigido e più perfetto possibile. Ben proporzionato. SGUARDO: luminoso e vivace. VOCABOLARIO: “nessun problema sempre/mai, benissimo, , esattamente, sicuramente, d’accordo?” CARATTERE: perfezionista, taglia i ponti con il suo sentire. Incrocia spesso le braccia. Dà prestazioni che mirano alla perfezione. Vivace, dinamico. Si giustifica molto. Ha difficoltà a chiedere aiuto. Può ridere per niente, per nascondere la sua sensibilità. Tono di voce secco e rigido. Difficoltà nel concedersi ciò che gli fa piacere senza poi sentirsi colpevole. Non rispetta i propri limiti, chiede troppo a se stesso. Si tiene sotto controllo. Ama l’ordine. Raramente si ammala, è duro nei confronti del proprio corpo. Collerico. MASSIMA PAURA: la freddezza.
Quando è attivata la ferita da INGIUSTIZIA, indossi la maschera del rigido, che fa di te una persona fredda, nel tono quanto nei movimenti. Proprio come il tuo atteggiamento, anche il corpo si irrigidisce. Questa maschera ti fa diventare anche un gran perfezionista, e ti fa vivere tanta collere, impazienza, critica, intolleranza nei confronti di te stesso. Sei molto esigente, e non rispetti i tuoi limiti. Ogni volta che ti tieni sotto controllo, che ti trattieni o che sei duro nei confronti di te stesso, è segno che hai messo la maschera del rigido.Chi soffre di ingiustizia alimenta questa ferita diventando troppo esigente nei propri confronti.Non rispetta i propri limiti, e si impone molto stress. E’ ingiusto con se stesso perché si critica, e ha difficoltà a vedere le proprie qualità positive e le buone cose che fa. Soffre quando vede soltanto ciò che non è stato fatto, oppure soltanto l’errore commesso. Si fa soffrire avendo difficoltà nel concedersi ciò che gli fa piacere.La ferita da INGIUSTIZIA è in via di guarigione quando ti permetti di essere meno perfezionista, di fare errori senza entrare in collera o avere un senso di critica. Ti permetti di mostrare la tua sensibilità, di piangere davanti agli altri, senza perdere il controllo e senza paura del giudizio altrui.

  1. la ferita del rifiuto e la corrispettiva maschera da fuggitivo
  2. la ferita d’abbandono e la maschera da dipendente
  3. la ferita dell’umiliazione con la corrispondente maschera da masochista
  4. la ferita del tradimento e la maschera del controllo
  5. la ferita dell’ingiustizia e la maschera del rigido.

 

Per questo articolo i riferimenti e i ringraziamenti vanno allo stimato collega ed amico dottor Giandomenico Bagatin ed al suo lavoro, concretizzato anche con il libro "Il Cuore Bambino", per aver portato in Italia la Gestalt Play Therapy; si indica come lettura Il Cuore Bambino.  A Paolo Baiocchi per la sua continua ricerca rispetto ai tre cervelli e allo sviluppo continuo di nuove tecniche. A Giovanni Paolo Quattrini per le sue lezioni e per essere un maestro straordinario. A Lise Bourbeau per aver scritto libri interessanti rispetto al costrutto.